«Liquidazione d’oro? La sto regalando»

TRENTO La proposta del direttore del Trentino Alberto Faustini, che ieri dalla nostra prima pagina lanciava l’istituzione di un fondo straordinario per il lavoro con una parte delle maxiliquidazioni dei consiglieri regionali, raccoglie le prime adesioni. E c’è anche chi, nel suo piccolo, ha già iniziato in proprio una “ridistribuzione sociale” di quelle cifre che hanno fatto indignare, anche se “tutti sapevano” e “le liquidazioni erano a bilancio,”.
"Trentino", 3 marzo 2014



Tiziano Mellarini (40.400 euro già percepiti come anticipo, più altri 140 mila di quote Fondo family) annuncia: «Stiamo valutando, assieme a Mauro Gilmozzi, di prendere un’iniziativa come Upt in merito alle cosiddette “liquidazioni d’oro”. Tre anni fa abbiamo messo mano ai vitalizi, dimezzandoli di fatto, ma oggi la situazione è diversa - ammette l’assessore alla cultura - e serve un segnale forte». Cosa intendano fare i due assessori dell’Upt non è chiaro, ma Mellarini assicura che la scelta verrà presa in modo collegiale con il partito.

Diverso l’atteggiamento di Aldo Marzari (200.947 di anticipo, 255 mila di Fondo family): «Istituire un fondo per il lavoro? Certo che aderirei, almeno per quello che è rimasto nelle mi disponibilità. Io in realtà ho già iniziato da un mese e mezzo a distribuire a varo soggetti una parte di ciò che ho percepito. Ho effettuato bonifici bancari, è tutto documentabile». A chi ha donato la sua liquidazione? «A varie associazioni, dalla Caritas alle Acli, alle Famiglie Cooperative, alla parrocchia, al Punto d’incontro...insomma a quelle realtà del mio territorio a cui riconosco una forte valenza sociale». Quanto ha già versato in donazioni? «Circa 105 mila euro. Me ne rimangono altri 70 mila da assegnare, se venisse istituito un fondo straordinario per il lavoro mi sembrerebbe giusto farli confluire lì». La sua personalissima posizione, Marzari l’aveva fatta presente già sul finire della passata legislatura. «Avevo chiesto nel 2012 di rinunciare a metà indennità, ma mi avevano risposto che non era possibile. Certo, oggi osservo con un po’ di sorpresa che ci si scandalizzi e ci si stupisca delle cifre. Erano quelle, era noto da tempo ed era stato messo tutto a bilancio».

Il gesto individuale non è invece la strada giusta secondo Marta Dalmaso (151.280 euro di anticipo, 590 mila di Fondo family). L’ex assessore all’istruzione è chiarissima nel merito: «La strada maestra è una revisione delle norme da parte del consiglio regionale. In passato eravamo una ristretta minoranza a richiederla e non se ne fece nulla. Ora ci sono le condizioni perché l’argomento possa essere elaborato a livello di sistema. Ho visto varie proposte, ma l’impostazione e lo sforzo dei consiglieri, sia ex che tutt’ora in carica, dev’essere di estrema compattezza. Dev’essere una scelta che non dipenda dalla libera scelta del singolo. Qui si parla di giustizia, un senso di giustizia che va ripristinata. Una legge sarebbe la strada più lineare e giusta. Appoggio in questo sia i presidenti Rossi e Kompatscher che i consiglieri disposti a sostenerli in questo percorso. Solo se questa strada non dovesse funzionare si può pensare a gesti individuali».

Disponibile a ragionare invece su una disciplina di partito è Margherita Cogo (283.712 euro di anticipo, 460 mila di Fondo family): «Sono d’accordo con la linea proposta da Vanni Scalfi e Giulia Robol». I quali sostengono che, data la evidente difficoltà tecnica di prevedere un intervento legislativo retroattivo, gli ex consiglieri Pd del Trentino rinuncino, in corrispondenza a un codice etico, alle somme stanziate per versarle in fondi a sostegno del sociale e dello sviluppo economico. «Sono disponibile a restituire le somme che ho già percepito come liquidazione (cioè la prima tranche del pregresso previsdenziale attualizzato, ndr.) come atto di riconciliazione. Non posso però ancora disporre delle quote del Fondo family, di cui entrerò in disponibilità solo tra otto anni. Chi dice di rinunciare a quelle cifre - lo hanno annunciato sia Vincenzo Passerini che Paolo Tonelli, ndr. - non so nemmeno come possa dirlo, dato che si tratta di somme di cui entreranno in disponibilità solo tra 5 o otto anni».
Quanto all’atto legislativo retroattivo su cui stanno lavorando Rossi e Kompatscher, Margherita Cogo esprime perpessità: le cifre del Fondo family sono già state liquidate dalla Regione al fondo che le gestisce (Pensplan) e esse rimangono pertanto vincolate alla volontà del singolo titolare. Ovvero alla discrezionalità del consigliere (ex o meno).