I dati sull’occupazione nella nostra Provincia pubblicati nei giorni scorsi, che presentano l’incremento dei giovani cosiddetti “Neet”, confermano come il tema del lavoro, del futuro e delle prospettive per le nuove generazioni - che stiamo affrontando in questi giorni di incontro con cittadine e cittadini durante la fase congressuale del PD del Trentino - sia prioritario.Giulia Robol, 24 febbraio 2014
Un territorio deve produrre opportunità per i propri giovani. L’esempio della nostra Provincia di questi ultimi anni ha dimostrato che, anche in un periodo davvero durissimo, è possibile credere e scommettere sui giovani, sulle loro competenze e sulla loro creatività. Dobbiamo, nel solco della continuità con i molti interventi fatti finora dal Centrosinistra autonomista, mettere al centro le politiche attive per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro anche attraverso una serie di strumenti innovativi che nei prossimi anni potremmo mettere in campo.
Il rafforzamento della filiera scuola-formazione-ricerca e la sua connessione sempre più stretta con le imprese sono le prossime mosse necessarie per dare un impulso forte. Il Trentino gode di una posizione di tutto rispetto nel panorama italiano ma anche europeo: il nostro sistema della ricerca è una realtà connessa ai principali centri europei, così come la nostra Università. Il duplice sforzo che oggi siamo chiamati a fare è quello di favorire, da un lato, il trasferimento tecnologico sulle imprese, ma dall’altra parte, analogamente, anche favorire il trasferimento del capitale umano verso il lavoro. Partendo da questa consapevolezza si deve investire sempre di più nell’istruzione, nella ricerca, nella formazione permanente, nell’irrobustimento dei poli tecnologici e scientifici. Questo per offrire percorsi qualificanti per i giovani e per rigenerare la nostra piattaforma produttiva. Ciò è possibile solo avendo ben chiari problemi e opportunità, criticità ed eccellenze. E soprattutto, avendo il coraggio di prendere decisioni importanti - anche attraverso l’attuazione delle deleghe sugli ammortizzatori sociali-, come quella di dare tutele solide a quei lavoratori che oggi sono completamente esclusi da qualsiasi forma di sostegno e incentivo, come il popolo delle partite IVA, in gran parte composto da giovani con una qualificazione elevata.
È da studiare e approfondire la prospettiva, a livello nazionale, della nascita di un contratto unico in grado di coniugare il bisogno di flessibilità per le imprese con quello di sicurezza per i lavoratori. Uno strumento che attualmente si colloca in questa prospettiva e che può svolgere una funzione di “contratto a tutele crescenti per i giovani” è quello di apprendistato sul quale la Provincia sta puntando molto. Si deve sempre più interviene sia attraverso la semplificazione burocratica e la messa a disposizione di servizi di assistenza alle aziende, sia mediante incentivi per la continuità dei percorsi di apprendistato e per l’assunzione successiva.
In sintesi il dibattito sul tema del lavoro deve essere affrontato da una prospettiva di sistema con l’obiettivo di ridurre la complessità delle (troppe) fattispecie contrattuali; aumentare la competitività del tessuto economico rilanciando attraverso il capitale umano; integrare mondo della formazione e della ricerca, che deve supportare l’innesto di nuove professionalità nelle imprese; promuovere politiche attive del lavoro, che devono offrire tutele più eque e adatte ai nuovi scenari.
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