ROVERETO. Due donne, entrambe giovani, entrambe motivatissime. Nessuna delle due legata alla vecchia nomenclatura del partito democratico. Ed entrambe che si propongono per dare risposta alle istanze di cambiamento sia del partito che del modo di fare politica che ritengono arrivare chiare da quella che con un brutto termine si definisce «società civile»."Trentino", 23 febbraio 2014
Ieri Giulia Robol ed Elisa Filippi hanno aperto ufficialmente le rispettive campagne elettorali per la guida del Pd Trentino a Rovereto. Giulia Robol ha scelto Rovereto e l’Urban Center; Elisa Filippi Marco, il suo paese, forse a rimarcare ai molti che le attribuiscono una “assenza” di radici trentine che in realtà è cresciuta e vive a Marco, anche se poi professione e studi l’hanno portata ad una immagine molto più europea che trentina.
Per entrambe grande calore ed entusiasmo. Numericamente la scelta di Filippi si è rivelata premiante. L’auditorium di Marco era gremito, e soprattutto si notava evidente una importante componente di «non addetti ai lavori». Mentre all’Urban Center Robol ha portato praticamente solo una parte, sia pure molto significativa, del Pd cittadino. Il segretario Fabiano Lorandi ha scelto ecumenicamente di partecipare ad entrambi gli incontri.
Per Filippi anche l’investitura del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, che ha preso la parola per spiegare la sua aperta scelta di campo. Assieme a lui anche il sindaco di Ala Luigino Peroni: «mai iscritto al Pd - ha detto - spero che Elisa riesca a darmi una ragione per farlo».
Parlando di temi, le due proposte sono diverse più per sfumature che per sostanza. Lavoro al primo posto, assieme a formazione ed ambiente. Vale per tutte e due. Filippi parla più di Europa, Robol più di territorio. Ma per entrambe l’obiettivo è rimettere in gioco energie, risorse ed entusiasmi, per far fare al Pd quello scatto in avanti necessario perché il principale partito della Provincia possa essere artefice di quel cambiamento di cui il Trentino ha disperato bisogno.
Del momento attuale del Pd riflettono senza nasconderlo due realtà opposte: Elisa Filippi, renziana della prima ora, l’entusiasmo per la fase di riforme che si attende da Matteo Renzi. Giulia Robol lo smarrimento di chi ha più subito che auspicato la «decapitazione» del terzo leader nel giro di un anno. Per Robol c’è un partito da rifondare e riporare vicino alla gente. Per Filippi un Trentino che deve proporsi come interlocutore credibile e costruttivo proprio per Matteo Renzi, il cui avvento è salutato come una opportunità per le autonomie, per gli enti locali e per la cooperazione: tutti pilasti su cui il Trentino fonda la propria solidità economica e sociale.
Ora entrambe si spenderanno nel convincere gli iscritti e forse soprattutto elettori e cittadini. Il 16 marzo si vota.
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Partito Democratico del Trentino