«Il governo Renzi contiene un elemento positivo che è quello della novità della squadra. Certo, indipendentemente dalla durata del governo, occorre che il primo ministro cambi con coraggio legge elettorale e porti a termine le riforme». Michele Nicoletti, deputato del Partito democratico, sollecita il nuovo esecutivo a fare in fretta le riforme promesse. E sottolinea, però, come ci sia anche qualche dubbio sull'esperienza di chi compone la squadra del governo.A. Conte, "L'Adige", 23 febbraio 2014
«Al di là dell'elemento positivo della novità - chiarisce Nicoletti - c'è qualche preoccupazione per gli esteri, dove c'è stato un cambiamento rispetto alla Bonino, personaggio esperto e stimato a livello internazionale. Non me ne voglia Federica Mogherini che conosco e che stimo, ma certo prima c'era una persona con maggior esperienza». Nicoletti pensa invece che l'avvicendamento tra Delrio e la nuova ministra agli affari regionali Maria Carmela Lanzetta non sia un problema e un rischio per la Provincia e la difesa dell'autonomia dalle ragioni dello stato centrale. «Sulle nostre questioni secondo me resta una garanzia il fatto che il ministro Delrio sia in una posizione chiave e che conosce bene le nostre vicende» afferma Nicoletti. «E anche Renzi - aggiunge Nicoletti - sulle autonomie speciali ha dato rassicurazioni. Ma occorre costruire un modello sostenibile di autonomia. Se non riparte l'economia, i margini di manovra del governo saranno ancora sui tagli dei costi alla politica e della semplificazione amministrativa».Anche Sergio Divina, senatore della Lega, concorda con il fatto che l'autonomia non sia a rischio: «Non vedo rischi per la trattativa tra Trentino e governo, anche se Delrio è stato spostato dagli affari regionali. In Parlamento c'è una compagine trentina molto compatta che su queste questioni agirà assieme e in sintonia» dice Divina. «Anche perché - continua Divina - qualsiasi ministro che arriva non può disattendere un sistema di autonomia sempre più rafforzata. In più abbiamo la possibilità di chiedere più competenze a fronte della capacità di sostenerle con le nostre risorse finanziarie». Divina è invece preoccupato per la «mancanza di esperienza di molti ministri di Renzi. A partire dal ministro degli esteri che deve affrontare questioni già molto calde come quella dei Marò e dell'Ucraina e che credo impiegherà molto tempo per conoscere al meglio i dossier e intessere le relazioni diplomatiche necessarie. Lo stesso vale anche per altri ministeri, affidati a trentenni, che per la giovane età non hanno maturato l'esperienza per comprendere nella loro complessità i temi che andranno a trattare»
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