- Maestri: «Un errore tagliare cultura e ricerca», C. Bert, "Trentino", 24 febbraio 2014«Sanremo inneggia alla bellezza. In Trentino la riteniamo un di più», ha twittato ieri mattina Lucia Maestri, consigliera provinciale Pd fresca di vertice di maggioranza, sabato, dedicato alla Finanziaria 2014 della Provincia.
Manovra dove le risorse per la cultura segnano un meno 5% sulla spesa corrente, da 33,5 a 31,8 milioni, mentre gli investimenti calano dai 50 milioni del 2013 ai 34,3 del 2014. «Un punto di caduta in una Finanziaria positiva», sottolinea Maestri, che di cultura si occupa da anni essendo stata fino a pochi mesi fa assessore comunale a Trento. «Vedo un Trentino orientato a mantenere investimenti in opere pubbliche, e non sul grande capitale umano che abbiamo», spiega la consigliera. Che rincara: «I musei non sono scatole cinesi. Fatte le cattedrali, dobbiamo coltivare i fedeli e tagliare del 5% i finanziamenti vuol dire dismettere investimenti sul pubblico e su una proposta culturale continua che è diversa dal rincorrere gli eventi». Maestri si riferisce alla proposta della giunta, contenuta nella manovra, di un fondo ad hoc (1,1 milioni) che finanzierà un grande evento all’anno, di museo in museo. «Non so se sia la strategia giusta, il Trentino deve chiedersi che tipo di strategia culturale vuole darsi. Mart, Muse e S.Michele sono un grande volano di sviluppo. Non dico che non serva razionalizzare, ma la strategia di governance unica e di assorbire il Museo degli usi e costumi nel Muse non è una riforma che si può fare in Finanziaria, le riforme strutturali si fanno dandosi il tempo necessario». E proprio il direttore del Museo degli usi e costumi Giovanni Kezich ieri ha lamentato la scarsità di fondi: «In una Provincia come Trento che ha una forte componente legata all’autonomia, non si capisce perché le tradizioni popolari debbano essere lasciate all’ultimo posto». Maestri confessa una certa preoccupazione anche per il taglio (-10%) sugli stanziamenti alla ricerca: «È giusto evitare il pullulare di soggetti che duplicano funzioni, ma attenti a dismettere l’investimento sul capitale umano. Vedo segnali non incoraggianti». Per il capogruppo Upt Gianpiero Passamani è invece «eccessivo parlare di tagli»: «Sono limature sui vari capitoli di spesa che permettono di far tornare la quadra del bilancio». «Per quanto mi riguarda - dice - questa manovra è una buona partenza che mantiene gli impegni che abbiamo preso in campagna elettorale, in particolare l’aiuto alle famiglie e alle imprese che si traduce in una riduzione delle tasse. E mi sembra importante anche l’impegno a far partire entro l’anno tutti i lavori pubblici cantierabili, che daranno linfa alla crescita». A questo proposito, in vista di quella che l’assessore Mauro Gilmozzi ha definito «una riprogrammazione degli interventi da fare insieme ai Comuni», il capogruppo del Pd Mattia Civico ha chiesto che sia condiviso «un piano complessivo sulle priorità delle opere pubbliche trasversale alle diverse aree», dagli ospedali alle scuole, dalle Rsa alla viabilità. Qualche dubbio, in casa Pd, è emerso sui 14 milioni stanziati per ridurre l’Irpef ai redditi sotto i 28 mila euro. Sempre Civico ha chiesto di valutare la possibilità di tenere conto dei carichi familiari come il numero di figli. Ma Lorenzo Baratter, capogruppo del Patt, difende la misura: «Ridurre la pressione fiscale sulle famiglie e le imprese, ridimensionando la logica dei contributi è un modo per creare Pil e far crescere la nostra economia». - Riduzioni Irpef, le prerplessità del PD, L. Patruno, "L'Adige", 23 febbraio 2014La riduzione dell'addizionale Irpef per i redditi più bassi, fino a 28.000 euro (interessa circa 200.000 contribuenti), con un minor gettito per le casse provinciali di 14 milioni di euro fa storcere il naso in casa del Partito democratico. Ieri, nel corso della riunione di maggioranza nella quale il presidente della Provincia, Ugo Rossi, con il vice Alessandro Olivi e altri assessori, ha spiegato ai consiglieri la manovra finanziaria in fase di definizione e le principali voci del bilancio di assestamento, è emersa qualche perplessità sulla novità annunciata venerdì dal presidente del taglio dell'Irpef.
La preoccupazione è che questa riduzione vada a premiare chi - e sono molti - in alcune categorie di lavoratori, come nel settore agricolo, che per legge pagano poco di Irpef ma hanno un reddito elevato, o altri settori come nel commercio dove c'è chi riesce a dichiarare molto poco spesso meno del proprio stesso dipendente. Naturalmente, però, ci sono anche molti pensionati e lavoratori dipendenti con reddito basso che da questo alleggerimento dell'Irpef (riportata all'aliquota del 2011 dello 0,90% rispetto all'attuale 1,23%) potrebbero finalmente tirare il fiato e recuperare un po' di potere d'acquisto.«Sulla riduzione dell'Irpef - spiega il capogruppo del Pd, Mattia Civico - ho chiesto di valutare la possibilità, pur trattandosi di una misura di riduzione fiscale, di tenere conto dei carichi familiari (numero di figli etc.). Complessivamente, però, la Finanziaria è positiva. Bene il reddito di attivazione, da collegare però alle politiche attive e alla certificazione delle competenze. Ho chiesto poi di condividere un piano complessivo sulle priorità delle opere pubbliche trasversale alle diverse aree».La riduzione della pressione fiscale, sia sulle imprese con gli sconti Irap, che sull'Irpef per i redditi bassi, è il punto invece che viene sottolineato come più condivisibile da Lorenzo Baratter , capogruppo del Patt, che dice: «La centralità della riduzione fiscale in alternativa alla logica del contributo è il dato interessante per garantire un'autonomia più matura e competitiva». Anche Mario Tonina , consigliere provinciale dell'Upt, sottolinea questo aspetto: «È stato un nostro impegno in campagna elettorale: la riduzione delle tasse insieme a interventi per favorire il credito alle imprese. In questa legge finanziaria ci sono tutte e due questi punti».Il presidente Rossi è soddisfatto: «Mi pare che l'impianto sia stato condiviso pur con qualche critica sulla riduzione dell'Irpef ritenuta eccessiva, ma vorrei ricordare che il sostegno economico alle famiglie rimane molto alto: è pari complessivamente, tra reddito di garanzia, assegni al nucleo familiare e cure odontoiatriche a 115 milioni di euro».Ma non tutti nel Patt condividono queste politiche di aiuti. Il consigliere provinciale, Walter Kaswalder ha annunciato ieri: «Presenterò un emendamento per ridurre i fondi per la solidarietà internazionale, dagli attuali 11 milioni a 1,8 milioni come in Alto Adige, perché è ora di cominciare a fare solidarierà ai trentini. E un altro emendamento per ridurre i fondi per le cure odontoiatriche da 13 milioni a 3 milioni. Se si va a vedere, infatti, si scopre che ne beneficiano soprattutto extracomunitari».
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