Assessore alla mobilità e alla pianificazione urbanistica di Rovereto, Giulia Robol è nata nella città della Quercia 42 anni fa. Architetto, già consigliera circoscrizionale, è stata eletta alle ultime elezioni comunali ottenendo 384 preferenze. Già coordinatrice della civica Margherita di Rovereto, poi membro dell’Assemblea costituente del Pd nazionale, successivamente di quello trentino e infine dell’Assemblea nazionale del Pd, è considerata la candidata più “politica” dei tre in campo. T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 9 febbraio 2014
E non potrebbe essere altrimenti per una che ha anche avuto il padre consigliere comunale Dc a Rovereto, lo zio senatore, il cugino assessore comunale a Trento e il nonno materno sindaco di Rovereto. «Io credo nella figura dell’amministratore - ha detto ieri Giulia Robol presentando la candidatura - perché l’esperienza in politica può aiutare a dare concretezza alla propria azione. Non sono di quelle che dicono “se non hai esperienza non provarci”, però sono convinta che per coprire certi ruoli serva un percorso di conoscenza del territorio e delle sue problematiche che facendo l’amministratore si compie sicuramente. Se poi qualcuno mi chiede se conserverò la mia carica da assessore a Rovereto rispondo con un si. Ho avuto un mandato e intendo concluderlo. E se nel 2015 dovessero ricrearsi i presupposti per ricandidarmi alle elezioni non escludo che potrei farlo. Preferisco essere chiara a riguardo. Non credo ci siano presupposti d’incompatibilità tra il ruolo di segretario e di amministratore locale». Una replica a Scalfi, che se eletto rinuncerà al ruolo di consigliere comunale «perché – aveva dichiarato – fare il segretario in un momento come questo richiede il massimo dell’impegno e non può essere fatto part time». E alla stoccata di Scalfi, Robol ha rilanciato con un appello: «Impegniamoci tutti e tre, noi candidati, a non squalificare la politica in questo mese di campagna elettorale. Abbiamo tre proposte, confrontiamoci su queste». Quella di Robol parte dalla sua volontà di avere un partito incisivo soprattutto nella politica di governo della Provincia. «Confronto, ascolto, partecipazione sono i principi cardine del mio modello di partito e per raggiungerli è necessario coinvolgere i cittadini. Poi serve un processo decisionale che, necessariamente, trova la sua conclusione nella segreteria. Una conclusione che non può essere mera sintesi perché una decisione va portata avanti con fermezza e capiterà anche di scontentare qualcuno, ma non si può più dire di si sempre a tutti. Non vuol dire una donna sola al comando. Ci sarà una squadra che si suddividerà i compiti e anche grazie alle nuove tecnologie, al web e ai forum, intercetterà voci e opinioni di tutti. E molta attenzione sarà riservata alla provincia. Trento è il capoluogo, ma i territori hanno peculiarità e risorse importanti che vanno interpretate e sostenute dando pieno sostegno ai circoli». LEGGI ANCHE: "Un partito che sappia decidere. Al governo serve concretezza", T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 9 febbraio 2014
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