Segreteria Pd, è partita la sfida a tre - VANNI SCALFI

TRENTO. Vanni Scalfi batte sul tempo le due donne: il coordinatore cittadino è stato il primo, ieri pomeriggio, a depositare la candidatura - e relativa mozione - a segretario provinciale del Pd. Oggi arriveranno quelle di Elisa Filippi e Giulia Robol, le altre due protagoniste di questa corsa a tre alle primarie del 16 marzo.
C. Bert, "Trentino", 8 febbraio 2014 

E sarà una gara vera, a giudicare dalle prime pepate dichiarazioni di Scalfi. «Se sono dispiaciuto del sostegno del sindaco Andreatta a Elisa Filippi? No, lo davo per scontato da settimane. Non avrei saputo su quale delle due candidate scommettere, ma sapevo che non ero io il suo segretario ideale. Chi punta a puntellare, chi si accontenta di una riverniciata e vuole andare avanti così, ha due candidate tra cui scegliere». La sua mozione (che sarà on line, dalla mezzanotte di oggi, sul sito www.scalfisegretario.wordpress.com) si intitola «Andiamo oltre». Oltre cosa? «Oltre le correnti, un Pd che gioca in squadra e mette in primo piano le competenze - spiega Scalfi - oltre le ipocrisie della falsa contrapposizione tra partito di governo e partito di lotta, perché siamo un partito di governo». Ma anche oltre «la contrapposizione città-valli», valorizzando il ruolo di circoli e militanti.

Scalfi non fa sconti: «In questi ultimi 5 anni ci sono decine di situazioni in cui il partito è mancato, come luogo di sintesi e di incontro tra amministratori e iscritti». E presenta così la sua proposta di cambiamento: «Il partito deve essere un luogo di proposta e stimolo e io porto la mia esperienza di 4 anni nel coordinamento di Trento, dove abbiamo sperimentato la discussione vera e la ricerca dell’unità che non è unanimismo». Per governare il Pd, che al suo interno - su tanti temi - ha dimostrato diversità di vedute, Scalfi immagina un nuovo metodo per arrivare alle decisioni: «La discussione deve partire nei territori, per concludersi con un voto nell’assemblea. È un percorso più faticoso, ma solo così anche chi dissente alla fine si fa carico di portare avanti la posizione assunta dal partito».

Ma per fare questo, avverte, servono tempo ed energie: «Non credo ai supereroi. Ecco perché io mi impegno, se sarò segretario, a non candidarmi alle prossime comunali e alle politiche». Un punto questo, sottolinea, che lo distingue da Giulia Robol, che è assessora a Rovereto, «così come la sua idea di un Pd degli amministratori». Quanto a Elisa Filippi, dice, «per lei è prevalsa la logica nazionale e anche l’ultimo tentativo, pochi giorni fa, di trovare una condivisione non è andato in porto». Sui rapporti con il Pd nazionale Scalfi dice di guardare in direzione della federazione, mentre a livello locale «il mio orizzonte non è una Svp trentina con Upt e Patt, ma piuttosto un Pd che si apre agli apporti di chi finora ha fatto percorsi paralleli al nostro, penso a Bombarda, Coppola, Pegoretti, sperimentando il doppio tesseramento». Se sarà eletto, annuncia una segreteria a sei: tre uomini e tre donne, uno dei quali si occuperà di comunicazione.