Filippi, ultimo appello a Scalfi «Non capisco cosa ci divida»

«Il 16 marzo si vota per il congresso provinciale del Pd. Se eletto mi impegno a non candidarmi alle prossime elezioni politiche e comunali». Vanni Scalfi, coordinatore cittadino e consigliere comunale a Trento, lancia la sfida sui doppi incarichi. Destinatari gli altri candidati alla segreteria del partito. In primis chi si troverebbe subito, se eletto segretario, nella condizione di avere più di un incarico: Giulia Robol, assessora comunale a Rovereto, Alessio Manica e Mattia Civico, consiglieri provinciali (il secondo anche capogruppo).
C. Bert, "Trentino", 4 febbraio 2014

Ma il messaggio è diretto anche a Elisa Filippi, se volesse candidarsi alle prossime politiche (alle parlamentarie era stata la seconda più votata, dopo Nicoletti, ma alla fine relegata al quarto posto). Sul profilo Facebook di Scalfi molti gli apprezzamenti per la posizione assunta dal coordinatore.
«Ho visto che Vanni Scalfi ha ribadito anche su Facebook che lui va avanti e si candida. In queste ore tanti mi chiedono che senso ha, quali sono le cose che ci dividono realmente. Io non l’ho capito e non escludo ancora che si possa arrivare a un confronto a due per la segreteria, un quadro più semplificato».

Quello di Elisa Filippi suona come un ultimo appello a Vanni Scalfi, il coordinatore cittadino di Trento, civatiano, in vista del congresso del Pd trentino. E a chi, come lo stesso Scalfi, le rimprovera di aver fondato la propria candidatura sull’appartenenza alla corrente renziana, la giovane roveretana risponde in modo secco: «Se il vento renziano parla di riformismo e di un partito popolare, questo è importante anche per il Pd del Trentino. Voglio un partito che parli di più alle valli».

Filippi, alla fine sarà una corsa a tre, lei, Giulia Robol e Vanni Scalfi? Vediamo, mancano ancora alcuni giorni alla presentazione delle candidature (il termine scade sabato, ndr). Mi sembra che Scalfi abbia fatto un’uscita forte nei giorni scorsi, dicendo che lui si candida comunque anche se ha riscontrato condivisione sulle idee con altri candidati. Allora tanti si chiedono, e mi chiedono, che senso abbia tenere in piedi tre candidature. Tanto più che era stato proprio Scalfi a fare il primo passo chiedendo di lavorare a delle convergenze. Se mi sostengono anche Mattia Civico e Michele Nicoletti, direi che è la dimostrazione che si possono trovare.

Scalfi ha detto che è curioso che a dire basta alle candidature sia chi, come lei, basa la sua candidatura sul fatto di essere renziana. Cosa risponde? Se il vento renziano parla di cambiamento e di riformismo, e di un Partito democratico popolare, questo sono convinta che sia importante anche per il Pd trentino. Oggi abbiamo un Pd forte nelle città, ma il nostro problema è parlare alle valli e ad alcune categorie, come i piccoli imprenditori e gli artigiani. Su questo occorre che il nostro partito dia una risposta.

Lei cosa propone? Se sarò eletta segretario, uno dei miei obiettivi sarà riportare l’attenzione sui territori, e questo si fa anche fisicamente, con una segreteria che si riunisce periodicamente nelle valli e non sempre a Trento. Naturalmente questo ha un significato simbolico, che va accompagnato con una proposta riformista che vuole costruire un Trentino più attrattivo. E questo significa appunto saper parlare di più al territorio, a quei mondi e quelle categorie che oggi non si sentono rappresentate dal Pd, piccoli imprenditori, artigiani, operai.

Lei parla di territorio. Ma nel Pd c’è chi obietta che lei di trentino ha poco. Chi viene da un impegno di amministratore conosce meglio il territorio, no? Avrò un accento non trentino (degli anni trascorsi a studiare a Firenze Filippi ha mantenuto un accento toscano, ndr), ma ricordo a chi non lo sapesse che io ho iniziato a portare avanti il mio impegno, anche politico, quando avevo 14 anni e scrivevo le cronache dalla mia circoscrizione, Marco di Rovereto. Poi sì, sono andata anche all’estero, e lo considero un valore aggiunto. Se poi essere poco territoriale significa che non sono conosciuta dai centri di gestione del potere locale, questo è sicuramente vero ma è ciò che mi rende ancora più libera nel portare avanti una proposta riformista per il Trentino.

I rumors di partito dicono che nell’accordo con Civico e Nicoletti ci siano anche garanzie su incarichi futuri, a partire dalle candidature in parlamento. È così? È semplicemente una barzelletta. Io non ho ruoli, quindi garanzie sono l’ultima a poterne dare. Per le candidature al parlamento il Pd ha già detto chiaramente che si faranno le primarie e altre valutazioni spetteranno al segretario del partito. E poi mi scusi, io che sono quella che è stata fregata alle ultime parlamentarie, le pare che mi metterei a offrire garanzie?