Spiega il dialogo con Civico: "Registro una sorta di superamento delle correnti a livello locale come intese negli ultimi anni. Quella divisione tra governativi e antigovernativi in realtà non esiste". Scalfi: "Non capisco quali idee condividano".L. Patruno, "L'Adige", 31 gennaio 2014
«Io l'ho detto fin dall'inizio, per me la priorità non è la segreteria ma il partito e quindi non scarto l'idea di ritirare la candidatura se questo servirà a trovare una convergenza più ampia con Elisa Filippi e mi auguro che anche Vanni Scalfi ci stia. Spero sia disposto a dialogare con noi. Gli altri due possibili candidati (Alessio Manica e Giulia Robol, Ndr.) mi sembra stiano invece facendo un discorso a parte». Mattia Civico, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, conferma i passi avanti fatti negli ultimi giorni nel confronto sui contenuti, fra lui ed Elisa Filippi, la trentenne roveretana, renziana della prima ora, che sta raccogliendo consensi verso la sua candidatura anche da componenti del partito fino ad ora considerate distanti, come appunto quella rappresentata da Mattia Civico o da Donata Borgonovo Re che, ad esempio, al recente congresso nazionale si schierarono per Pippo Civati. La vicinanza tra Civico e Filippi sta disorientando una parte del Pd più governativa, ovvero i rappresentanti di quell'ala «ex pacheriana», specialmente del capoluogo, che ha sempre visto Civico & C. come fumo negli occhi, ma che provava invece simpatia per l'intraprendente e concreta candidata renziana, non riconoscendosi nei due amministratori vallagarini Manica e Robol. Elisa Filippi però non capisce questo disorientamento e anzi cerca di girare in positivo la sintonia trovata con Mattia Civico: «Disorientamento? È vecchio questo modo di pensare. Mi sembra di registrare, invece, una sorta di superamento delle correnti a livello locale come intese negli ultimi anni. E questo mi sembra positivo, perché c'è più libertà nel confrontarsi sul modello di partito e di sviluppo che vogliamo per il Trentino, piuttosto che fermarci alle appartenenze o alle logiche personali o personalistiche».«Vedo - aggiunge mostrandosi fiduciosa sull'evoluzione del Pd trentino - che quella divisione tra governativi e anti-governativi di cui c'è chi parla ancora, in realtà non esiste. In Trentino siamo stati al governo facendo cose buone e positive e lo siamo ancora con l'obiettivo di fare tante altre cose, ancora migliori. E sono molto contenta di aver ricevuto in questi giorni molti contributi di merito da parti diverse, da amministratori e da chi ha sostenuto Cuperlo o Civati. Vorrei riuscire a esplicitare l'idea che si va oltre le correnti».Il coordinatore cittadino del Pd e civatiano, Vanni Scalfi, invece, è molto scettico rispetto alle convergenze trovate fra Civico e Filippi e dichiara: «Prendo atto ma non ho capito quali sono le idee di partito che condividono. Io per ora vado avanti». Scalfi è sostenuto dall'assessore provinciale Sara Ferrari e dal consigliere Luca Zeni, che nonostante sia renziano evidentemente non si sente rappresentato da Filippi. In Vallagarina, i due «cavalli» territoriali Alessio Manica e Giulia Robol, su cui a giorni alterni scommette il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, stanno ancora pesando le rispettive forze per decidere chi fra i due dovrà farsi da parte per convergere sull'altro.
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Partito Democratico del Trentino