www.partitodemocratico.it, 23 giugno 2009 I candidati di centrosinistra vincono a Bari, Bologna, Firenze, Padova, Torino, e perdono per pochi voti a Milano, dove il PDL era sicuro di stravincere, e a Venezia.
Urne chiuse per i ballottaggi delle amministrative e del referendum. Ha votato il 62% degli aventi diritto per le comunali e il 44% per le provinciali. E' "un segnale importantissimo,vinciamo nelle grandi città -è il primo commento sul voto del segretario del PD, Dario Franceschini al TG1 - anche al sud con un risultato straordinario a Bari. Si riconfermano le grandi città del centro e segnali importantissimi arrivano dal Nord con le vittorie di Torino e Padova ed il testa a testa a Milano e Venezia. Comincia il declino della destra, per noi è una base di partenza, con un risultato positivo e inaspettato". Poi ha ricordato: "La destra aveva promesso di prendere il 45% alle europee e di stravincere in tutte le grandi città alle amministrative. A due settimane di distanza da quella promessa i risultati sono due: il voto europeo ha inchiodato Berlusconi al 36%, mentre alle amministrative si sta affermando una tendenza a nostro vantaggio in tutta Italia. A Firenze e Bologna i risultati sono formidabili, ma ci sono anche Forlì, Padova, la mia Ferrara, Cosenza, Crotone, Potenza e un duro testa a testa a Venezia e Milano. Ricordo che al primo turno il centrodestra ci superava di dieci punti: oggi ce la giochiamo per pochi voti". Nel pomeriggio il PDL è risucito a ipotizzare di cancellare i ballottaggi. pronta la replica del segretario: "Anche l'astensionismo è un segnale importante per la destra. Nel momento in cui si sono accorti che le cose stavano andando male, hanno cominciato a dire che i ballottaggi vanno eliminati: perfettamente nel loro stile! Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. La vittoria - ha concluso il segretario - è data dal concorso di diversi elementi, soprattutto è dovuta ai tanti bravi amministratori locali che abbiamo candidato". I commenti dei vincitori. “Sono onorato di servire la mia città". Sono queste le prime parole di Flavio Delbono, il neo sindaco di Bologna. Nel comitato elettorale di piazza XX Settembre, Delbono ringrazia “i bolognesi che hanno votato perché hanno creduto nell’importanza di questa competizione elettorale e con la loro presenza alle urne ci hanno ricordato che il senso della politica è il dialogo costante con i cittadini”. Il grazie di Delbono va anche “a tutti coloro che mi hanno voluto come sindaco e mi impegno - ha detto il primo cittadino in pectore - a non deluderli.Spero di convincere anche chi non ha votato e chi ha votato altre liste ad avere di nuovo fiducia nella politica e nel ruolo di sindaco”. Il professore universitario ha poi festeggiato in piazza Maggiore, stappando una bottiglia di spumante, stretto mani e posato per alcune fotografie. Poi è salito sul palco e dietro di lui compariva uno striscione che, parafrasando il suo slogan elettorale, recitava: “C'è dell'ottimo a Bologna”. Oltre alle congratulazioni del suo rivale al ballottaggio, Alfredo Cazzola, Delbono ha incassato anche le telefonate di complimenti del leader del Pd Dario Franceschini e di Romano Prodi. Matteo Renzi invece la vittoria ha iniziato a festeggiarla meno di due ore dopo l’inizio dello spoglio quando era al 60%. E alle 23,30 in piazza Santissima Annunziata, con una sciarpa della Fiorentina al collo, ancora stringeva mani e abbracciava sostenitori tra le canzoni di Coldplay e Jovanotti, e i cori da stadio “chi non salta Berlusconi è” . “Ripartiamo da una piazza — ha detto il neosindaco — perché la nostra è una società stritolata dalla solitudine, che è la più grave forma di degrado. Sarò un sindaco mai confessionale e mai indifferente, e da cattolico rivendicherò la laicità delle istituzioni”. E la vittoria l’ha dedicata alle donne, dalla leader della politica birmana, il Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, a Neda, alla ragazza iraniana uccisa nei giorni scorsi mentre manifestava per le strade di Teheran. “Ho girato in questi giorni: in città c’era un’atmosfera di democrazia. Meravigliosa. Da Bari parte la lotta per l’emancipazione della gente del Sud”. Soddisfattissimo il riconfermato sindaco di Bari, Michele Emiliano: “Il mio primo pensiero e' ovviamente a tutte quelle persone che sono andate a votare al ballottaggio. Ho camminato per la città e c'era un'atmosfera meravigliosa: era l'atmosfera della democrazia quella che oggi si e' concretizzata in un gigantesco atto d'amore collettivo”. Poi ha scherzato: “Io l’avevo detto che San Nicola si sarebbe arrabbiato con loro per la mancata riapertura del Petruzzelli. Ed ecco i risultati”. Riconferma anche per Antonio Saitta a Torino, di nuovo il presidente della Provincia: “Al ballottaggio è scattato l’orgoglio del partito ma se il nome del candidato non è credibile non si vince”. Poi gli impegni da prendere: “Durante la campagna elettorale ho raccolto richieste dalla base che cercherò di far valere: una contrapposizione più netta contro il berlusconismo, a livello nazionale, e l’attenzione ai temi del lavoro e dell’occupazione”. E Piero Fassino in un post sul suo blog e su PdNetwork trae tre indicazioni dai risultati: "Il voto dice in modo chiaro tre cose: 1) Berlusconi paga l’arroganza di chi crede che tutto sia lecito, oltre ogni legge e codice morale. 2) il Centrodestra non è imbattibile e il voto rende evidente la sua fragilità. 3) il PD e il centrosinistra hanno una classe dirigente – Sindaci, Presidenti di Provincia, amministratori locali – in grado di riscuotere fiducia e consenso dei cittadini".
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