La direzione nega la deroga al Trentino, che ci riprova

Nel documento approvato ieri dalla direzione nazionale del Pd non c'è la deroga chiesta dal Partito democratico del Trentino per poter tenere le primarie per l'elezione del segretario provinciale il 16 marzo invece del 16 febbraio come previsto in tutte le altre regioni.
Le uniche deroghe previste riguardano l'Abruzzo e la Sardegna dove si tengono le elezioni regionali e dunque si è deciso di rinviare il congresso a dopo le elezioni.
L. Patruno, "L'Adige", 17 gennaio 2014 



Il deputato e segretario del Pd trentino, Michele Nicoletti, precisa però che non è ancora detta l'ultima parola: «La data è stata fissata al 16 febbraio come tutti con l'election day, ma adesso chiederemo di nuovo la deroga alla segreteria organizzativa».

Il coordinamento provinciale del Pd aveva deciso di organizzare le primarie per il 16 marzo per avere più tempo a disposizione per la presentazione delle candidature e la campagna elettorale, visto che avendo avuto le elezioni provinciali a fine ottobre, nel partito il dibattito si è aperto solo negli ultimi giorni.Ieri a Roma c'è stata una riunione dei segretari regionali prima della direzione che doveva decidere sulle deroghe, ma le uniche eccezioni che sono state accolte sono state quelle di Abruzzo e Sardegna. Sia il Trentino che l'Alto Adige, dunque, al momento dovrebbero provvedere ad allinearsi agli altri con le primarie il 16 febbraio.

L'assemblea provinciale del Pd è stata convocata per lunedì prossimo e se non arriveranno novità prima d'allora è probabile che non potrà che prendere atto della data decisa dalla direzione.

Sempre ieri in direzione nazionale Michele Nicoletti ha presentato un documento firmato da 50 parlamentari del Pd a sostegno del suo disegno di legge elettorale che prevede il doppio turno di coalizione per chiedere una presa di posizione del partito. «Abbiamo convenuto - hanno detto Nicoletti e Simone Valiante, altro firmatario del disegno di legge, - che non è più il momento di tatticismi, ma di dare un contributo serio e virtuoso alla buona opera del nostro segretario nella ricerca della quadratura su un fronte comune almeno nel nostro partito».

«Riteniamo - aggiungono - che la soluzione di un modello proporzionale con premio di maggioranza al raggiungimento della soglia del 40% e eventuale turno di ballottaggio con l'espressione inoltre della preferenza diretta di genere da parte degli elettori possa costituire la base di partenza che possa trovare più adesione all'interno sia del partito che di tutto il parlamento e rappresentare - concludono gli esponenti del Pd - un modello che possa davvero garantire la governabilità e il doveroso riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni democratiche». La direzione nazionale deciderà sulla legge elettorale lunedì prossimo.

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