"Spero in una candidatura unitaria"

«Mi fa molto piacere che emergano nomi di una generazione nuova e soprattutto che ci siano già due donne, mentre l'altra volta eravamo quattro candidati uomini. Ma mi auguro che si possa esplorare la possibilità di candidature unitarie e non dispero affatto che ci si possa arrivare».
L. Patruno, "L'Adige", 14 gennaio 2014

Il deputato Michele Nicoletti, segretario uscente che vince le primarie nel 2009 senza però ottenere una maggioranza netta, si augura che questa volta si possa arrivare a un quadro più chiaro e gestibile: «Se i candidati sono più di due si scatena la logica dell'esserci come posizionamento e si moltiplicano perché ognuno vuole mettere la sua bandierina. Io penso invece che si debba fare uno sforzo unitario perché non vedo differenze abissali di linea politica o di visioni del partito, ma solo sensibilità diverse». 

Onorevole Nicoletti, il presidente Pinter ha detto che avete fallito non riuscendo ad esprimere il presidente della Provincia ed è giusto passare la mano. Condivide l'analisi? No. Io per primo ho fatto un passo indietro, assumendomi la responsabilità di aver mancato l'obiettivo delle primarie di luglio ma non penso che si possa parlare di fallimento della gestione del partito in questi anni. Il Pd era il primo partito nel 2008 e l'abbiamo confermato primo partito nel 2013 aumentando il numero dei consiglieri provinciali. Alle politiche abbiamo portato il maggior numero di parlamentari di sempre al centrosinistra. Abbiamo perso le primarie, è vero, per sottovalutazione e mancanza di coesione, ma gli elettori hanno continuato a credere nel Pd. 

Non pensa che nel Pd trentino ci siano idee diverse sul partito, ad esempio, degli iscritti o aperto? Questro problema è già stato risolto dal congresso nazionale. Non è che ora noi ci rimettiamo a fare la stessa discussione. 

Parlerete di partito territoriale e Pd trentino più autonomo? Ecco, questo sarà senz'altro un tema su cui potrebbero emergere differenze. Io, ad esempio, ritengo che un Pd trentino fuori dal nazionale sarebbe una regressione inaccettabile. De Gasperi e Battisti sono sempre stati dentro la politica nazionale ed europea. Per questo sono contrario a un rapporto confederale con il Pd nazionale, semmai si può parlare di rapporto federale. 

Elisa Filippi si era candidata con lei alle primarie per la Camera. Le piacerebbe come segretaria del partito o è troppo renziana? La stimo molto. È una persona da valorizzare e ho apprezzato il suo impegno e lo stile con cui ha reagito dopo la delusione per la candidatura. Credo che lei dovrà dire se vuole esprimere una linea renziana o cercare di fare sintesi tra diverse sensibilità. Lo stesso vale per gli altri nomi.