PRIMA IL PARTITO DEMOCRATICO

Un contributo di Idee in vista della prossima Assemblea Provinciale del Partito Democratico del Trentino
di Giacomo Pasquazzo, Gabriele Hamel, Pasquale Mormile, Lorenzo Passerini,Cristina Frassoni, Attilio Pedenzini, Pietro Scartezzini, Alex Rigotti

E' POSSIBILE SOTTOSCRIVERE il documento mandando una email a info@partitodemocraticotrentino.it 

L’esito delle primarie dell'8 dicembre 2013 ha sancito l'inizio di una nuova fase politica per il nostro Paese.

La centralità del Partito Democratico nella definizione del futuro della collettività è un dato di fatto. Dalla sua forza, autorevolezza e capacità diguidare l'azione politica a tutti i livelli – siano essi di governo territoriale o del Paese – deriverà la possibilità di attuare una vera visione riformista della società.

Per questo motivo, per gli iscritti e gli elettori del Partito Democratico del Trentino, il prossimo Congresso Provinciale costituirà l'occasione per rendere più forte, rispetto allo scenario politico locale, il ruolo del principale partito del centrosinistra autonomista, rimuovendo quei fattori di disturbo che sin qui hanno reso l'azione poco efficace e troppo frammentaria.

Questa frammentazione è resa palese soprattutto dalle difficoltà riscontrate dall'Assemblea provinciale ogni qual volta si è presentata la necessità di arrivare a scelte politiche chiare. Tali difficoltà se da un lato hanno favorito il prevalere di personalismi sull’azione politica complessiva, dall’altro hanno determinato il venir meno di quel ruolo di guida della coalizione del centrosinistra autonomista che gli elettori avevano assegnato al partito.

Pertanto, in vista della prossima convocazione dell’Assemblea – nel corso della quale, presumibilmente, avverrà la discussione delle proposte di modifica allo Statuto, in vista del Congresso Provinciale – sentiamo la necessità di condividere con tutti, iscritti ed elettori, la seguente serie di idee, con l'auspicio di rendere l'azione del nostro partito più forte, autorevole, trasparente nonché più condivisa che non nel passato:

- Introdurre il principio maggioritario nella scelta della segreteria. Una proposta politica forte e facilmente riconducibile alle aspettative del nostro elettorato sarà possibile solamente se il prossimo Segretario verrà eletto con un ampio consenso e sostenuto da una maggioranza solida e inequivocabile in Assemblea.

Sono diverse le modalità attraverso le quali è possibile attuare questo principio fondamentale. A titolo esemplificativo possiamo citare:
➢ elezione mediante doppio turno, assegnando in Assemblea la maggioranza al candidato eletto;
➢ elezioni con turno unico con premio di maggioranza assegnato al candidato più votato;
➢ separazione in due fasi dell'elezione (dapprima quella riservata al voto dei soli iscritti, seguita da primarie aperte agli elettori), assegnando in Assemblea la maggioranza al candidato eletto.

In tutte queste proposte è garantito il principio maggioritario che conferisce al segretario un sostegno tale da poter essere ritenuto, senza alcun dubbio, la guida del partito, sia dai suoi elettori che dagli alleati di coalizione. Principio maggioritario che rende chiare le decisioni politiche che l'Assemblea ed il Segretario assumono, in piena responsabilità.

- Ridare centralità decisionale all’Assemblea tramite l’istituzione di un quorum strutturale (per la validità della seduta) e deliberativo (per l’assunzione delle decisioni).
- Ulteriore aumento del numero di firme necessarie per il deposito della candidatura a segretario. Il Coordinamento del Partito, riunitosi il 7 gennaio, propone all'Assemblea un aumento nel numero di firme da raccogliere, dal minimo di 150 (corrispondente ad un decimo degli iscritti) ad un massimo di 180 firme. Chiediamo si tenga inconsiderazione un ulteriore aumento, che parta dal limite minimo di 200 firme. A prescindere dal tipo di meccanismo elettorale scelto, il modo migliore per impedire indirettamente una proliferazione delle candidature alla segreteria è appunto ottenere che i candidati presentino un numero di firme tale da favorire la polarizzazione delle mozioni congressuali.

Crediamo di aver dato un sincero e specifico contributo alla discussione che precede la preparazione del Congresso. Siamo fiduciosi che i componenti dell'Assemblea e il suo Presidente leggeranno e valuteranno il senso delle proposte sopra elencate.