«Assessore a noi? Prima la Regione»

Nicoletti: "Concordo con chi boccia un allargamento della giunta. Non serve aggiungere un posto di assessore per risolvere i problemi politici. Le istituzioni non si devono piegare alle questioni interne ai partiti né si devono avere costi aggiuntivi in una situazione in cui tutti siamo impegnati a diminuire la spesa per la politica".
"L'Adige", 6 gennaio 2014

In tempo di spending review parlare di allargamento di giunta, e dunque di spesa pubblica per i compensi dell'assessore aggiunto in Regione, stride non poco. In Trentino Alto Adige, però, gli equilibri politici sono tali da portare anche a questo. In ballo, infatti, c'è un posto nella nuova giunta regionale e il ballottaggio è tutto interno al Pd. L'Svp, da parte sua, spinge per un incarico a Roberto Bizzo, l'esponente democratico rimasto fuori dalla giunta provinciale sudtirolese che sarà guidata da Arno Kompatscher. Cosa che sotto Salorno piace poco visto che, forte di ben nove consiglieri provinciali eletti, il Pd trentino spinge per una poltrona a Mattia Civico o Luca Zeni.
E l'unica soluzione, ovviamente all'italiana, per salvare capra e cavoli sarebbe quella di allargare la giunta aggiungendo un posto a tavola in modo da accontentare tutti.Italo Gilmozzi, coordinatore democratico trentino, e il governatore Ugo Rossi non vedono affatto di buon occhio una simile ipotesi. «Confermo quello che ha detto Kompatscher - si limita a commentare il leader del Patt e di piazza Dante - Per quanto mi riguarda non si allargano le giunte per accontentare qualcuno. Su chi del Pd assumerà l'incarico, ovviamente, è un problema di quel partito. Da parte mia ne parlerò prima con Kompatscher appena sarà formalizzata la sua nomina alla guida dell'Alto Adige».
In casa Pd a parlare è invece il deputato Michele Nicoletti.«Concordo con chi boccia un allargamento della giunta. Non serve aggiungere un posto di assessore per risolvere i problemi politici. Le istituzioni non si devono piegare alle questioni interne ai partiti né si devono avere costi aggiuntivi in una situazione in cui tutti siamo impegnati a diminuire la spesa per la politica. Voglio ricordare, d'altro canto, che uno dei primi atti del governo Letta è stato quello di togliere le indennità aggiuntive ai ministri che adesso ricevono lo stesso compenso dei parlamentari».

Diventare noi trentini spendaccioni, insomma, sarebbe una figura da evitare. «Certo, sarebbe assurdo farlo noi quando da anni diciamo che siamo i migliori d'Italia nel risparmiare risorse pubbliche e nel gestire la politica».

Rimane il problema di chi entrerà in giunta. «Per ora non è un problema perché si deve seguire la logica costituzionale: prima si costituisce la maggioranza regionale che poi deciderà chi esprimere nella giunta regionale in maniera assolutamente democratica».Se il posto spetta a Trento o Bolzano, quindi, è un problema successivo? «Ripeto, prima ci riuniamo come consiglio regionale e poi, insieme al resto della maggioranza, vedremo come esprimere la giunta. Chiaro che, sulla questione etnica, c'è da rispettare lo statuto».

Nicoletti, piuttosto che discutere sui nomi, chiede di discutere sul ruolo della Regione. «È fondamentale chiarire che peso vogliamo dare a questo ente. E in tal senso ci sono proposte sia del Pd che dell'Svp. Per me la Regione non è affatto inutile ma è necessario darle un ruolo». Quali i nodi? «Per esempio la questione della cooperazione forte tra Province. Penso ai trasporti: l'A22, la ferrovia del Brennero, la sanità le ricerca sono tutti temi che avrebbero bisogno proprio di una forte cooperazione a livello regionale».