Dati recenti sulla presenza femminile negli enti pubblici trentini con più di 100 dipendenti, indicano che le donne rappresentano più del 70 per cento del totale degli impiegati, circa la metà dei quadri, un terzo dei dirigenti e una assoluta rarità tra i dirigenti generali ai massimi livelli. Le recenti nomine dei massimi vertici della Provincia, dimostrano come fare carriera per una donna, non appena salta il criterio meritocratico dei concorsi, sia praticamente impossibile.
Margherita Cogo, "Trentino", 17 dicembre 2013
Dieci dipartimenti più avvocatura e direzione generale e solo 2 donne, 6 incarichi speciali di dirigenti generali e solo 1 donna. Totale, 3 donne su 18, meno del 20 per cento. Le promozioni di nuovi dirigenti generali sono tutte riservate ai maschi.
Eppure le donne in Provincia, come altrove, brave e preparate ci sono, eccome, ma, chissà perché, quando si tratta di scegliere, si pensa sempre ad un uomo.
Questo fenomeno e ampiamente dimostrato in tutti i settori e rappresenta un modo di operare perfettamente "normale", purtroppo. Ovvero la regola in base al quale il sistema tende a riprodursi, un consiglio di amministrazione di maschi tenderà a scegliere un amministratore maschio ed allo stesso modo una giunta di maschi semplicemente non vede le competenze femminili, perché non corrispondono al proprio stereotipo.
Si dirà che questa giunta ha al proprio interno ben due donne, ma anche su questo chi studia le organizzazioni ed i gruppi di decisione, s a che il diverso, in questo caso per genere, può fornire un apporto significativo solo se è rappresentato in modo significativo, almeno il 30 per cento. Quindi, non c'è da stupirsi della percentuale di donne nominate, ma c'è da addolorarsi e molto, perché perpetuiamo un modello organizzativo che ha già dimostrato ampiamente, ed in maniera incontrovertibile, che non funziona.
Tutte le organizzazioni dove i generi sono equamente rappresentati sono organizzazioni migliori, più efficienti, le imprese femminili resistono meglio alla crisi (in tutto il mondo) nonostante la perdurante maggiore stretta sul credito che subiscono, le donne sono mediamente più preparate (il fatto che vincono tutti i concorsi, anche quelli da dirigente, ne è la prova) ed è dimostrato scientificamente che sono multitasking, e non parliamo di conciliazione, qui si tratta di persone che hanno risolto da tempo i propri problemi di conciliazione, ma fino a quando a decidere le nomine saranno gli uomini, non ci sarà spazio per l'altro genere.
E' per questo motivo che la mancata approvazione della legge sulla doppia preferenza e' stata una sconfitta per la nostra società. Speriamo che su questo non si perda altro tempo o, peggio, non vi siano ripensamenti.