L'assessore comunale rivano ai lavori pubblici Alessio Zanoni è il nuovo segretario del circolo Pd di Riva (115 voti a 43 contro Paolo Domenico Malvinni), il presidente della Comunità Alto Garda e Ledro Salvador Valandro è rimasto escluso dal direttivo e l'ex sindaco-senatore Claudio Molinari si è iscritto al partito e ha presenziato, da votante, all'appuntamento: sono questi i tre elementi principali dell'assemblea di ieri. M. Cassol, "Trentino", 15 dicembre 2013
Come da pronostico, Zanoni, ce l'ha fatta. Soddisfatto? Certo. La prima soddisfazione è che abbiamo respirato un clima diverso rispetto al passato. Una distensione favorita credo soprattutto da due candidature equilibrate intenzionate a portare avanti un confronto sereno. La seconda soddisfazione ovviamente è quella dei numeri. Cosa farà il "suo" Pd? Il primo incontro sarà informale e conviviale, per conoscerci un po'. Poi l'attività vera e propria partirà a gennaio. Io con la mia mozione ho già messo sul tavolo alcuni temi e altri verranno portati dai membri del direttivo. Com'è nata la candidatura? La mia idea di esserci ha cominciato a prendere piede durante la campagna elettorale per le provinciali. Con un partito completamente assente, senza un circolo, la campagna l'abbiamo fatta come amministratori, contattando e incontrando la gente. Da questi incontri mi è tornata la voglia di fare politica. In tanti mi hanno detto "se ci sei tu ci siamo" e a quel punto non me la sono sentita di venir meno alle mie responsabilità e "fuggire" in un contesto così problematico per il circolo. Poi ho visto l'apertura della sede di Casa Pound, evento che mi ha agitato tantissimo dal punto di vista del rapporto che abbiano noi con i giovani: li ho visti molto lontani e ho voluto fare di tutto perché all'assemblea del Pd ce ne fossero tanti. Ne ho visti tanti nel dibattito e ce ne saranno anche nel direttivo. Il mio intento è quello di lavorare perché possano esprimere la loro idea: quando qualcuno di loro sarà pronto sarò il primo a fare un passo indietro per lasciare spazio ai giovanissimi che in questi anni faranno esperienza nel direttivo. Che dire dell'esclusione di Valandro? Per motivi di regolamento si è visto portar via il posto da Malvinni, favorito dal poter far valere le proprie preferenze della corsa a due in quella della corsa a undici per il direttivo. Essendo un amministratore, Valandro al direttivo parteciperà di diritto e non credo abbia investito molto nella raccolta di preferenze. Mi è parsa più una candidatura per marcare l'area renziana. Poi nel direttivo già così sono entrati tre amministratori (oltre a me, Giuliani e Rizzonelli): va bene così, per non sbilanciarsi troppo. Lei si era allontanato dal Pd. Ora il rientro in grande stile. Mi ero autosospeso dopo aver preso atto del rapporto difficile che si era creato tra il circolo e gli amministratori. Il circolo deve essere anche la casa degli amministratori che ci sono e che ci saranno, dove elaborare idee che poi finiscano nei propri programmi di candidati che si facciano eleggere e governino. Io sono rientrato per portare questa impostazione che ora è passata». Lei è un assessore comunale "forte" e ora anche un segretario di circolo. Non la ritiene un'anomalia? Il regolamento prevede che gli amministratori partecipino di diritto ai direttivi del circolo e questo, assieme agli esempi di Renzi, Nicoletti e altri, spazza via ogni ipotesi di incompatibilità. A me però questo non bastava: ho voluto quindi proporre la mia candidatura per ottenere la piena legittimazione da parte degli iscritti e l'ho ottenuta, mettendo la mia faccia fino in fondo.
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