L'esito delle primarie Pd in Trentino disegna anche la geografia del rappresentanti locali nell'assemblea nazionale del partito. In provincia il risultato ha confermato il successo di Matteo Renzi che qui ha raccolto un po' meno del dato nazionale (65,95%), mentre alle spalle del sindaco di Firenze c'è stato un rovesciamento dei ruoli, con Pippo Civati (20,48%) che scavalca Gianni Cuperlo (13,28%). Z. Sovilla, "L'Adige", 10 dicembre 2013
Tradotto in seggi nell'organismo nazionale, per la mozione Renzi risultano eletti la referente locale, Elisa Filippi, il consigliere provinciale Luca Zeni, il sindaco di Cloz Maria Floretta, l'ex rappresentante nell'assemblea di piazza Dante Andrea Rudari, l'esponente del circolo Pd della valle di Ledro Graziella Bonisolli.Per quanto riguarda i sostenitori di Civati, siederanno nell'assembela nazionale Daniela Filbier, segretaria del circolo di Lavis, e Andrea Pradi, responsabile del comitato a sostegno del politico lombardo.La lista pro Cuperlo esprimerà solo un rappresentante trentino: la ex deputata Laura Froner, già sindaco di Borgo Valsugana.La prima seduta dell'assemblea è in programma domenica a Milano: fra le prime incombenze che dovrà affrontare figurano l'elezione di presidente e tesoriere (forse anche della direzione nazionale).«Adesso bisogna mettersi pancia a terra e rispondere alle aspettative che i cittadini hanno riposto sul Pd e su Renzi», commenta Elisa Filippi sottolineando che «ora si apre una nuova stagione». Per quanto riguarda i riflessi sul governo, l'esponente roveretana del Pd non è pessimista: «Letta ha un'occasione per attuare il programma. Da qui a maggio è necessario mettere in cantiere concretamente una riforma del lavoro per rispondere all'emergenza rappresentata da milioni di disoccupati e di lavoratori non garantiti». Ma Renzi non rischia di indebolirsi da qui al voto nel 2015? ««Deve riuscire a portare a casa una o due riforme importanti: la nascita del Senato delle autonomie e la riduzione del numero dei deputati, oltre a una buona legge elettorale. Se le cose andranno in questo modo, Renzi fra un anno sarà più forte, potendo rivendicare risultati singificativi. Queste sono le precondizioni per andare poi alle urne e successivamente, se vinciamo, avviare un profondo processo di riforme». Però qualcuno potrebbe osservare che con le riforme istituzionali non si mangia e se la crisi economica perdurerà, il quadro nazionale rischia di degenerare. «È vero che con quelle riforme non si creano direttamente posti di lavoro o nuove opportunità imprenditoriali, ma senza rinnovare l'assetto istituzionale non avremmo la base per poter lavorare seriamente ai temi economici che, in fondo, dipendono da scelte politiche.Oggi, con una maggioranza di governo così composita, è difficile convergere su ricette univoche, perciò servirà una nuova stagione di cambiamento. Certo, nel frattempo bisogna trovare condivisione su alcuni punti che credo in pochi potranno rifiutare: la semplificazione burocratica e fiscale, per esempio, sono questioni trasversali ai partiti e possono produrre importanti ricadute economiche. Per quanto mi riguarda cercherò, anche nell'assemblea nazionale, di sostenere alcuni temi che mi sono molto cari: l'Europa, le autonomie territoriali e l'investimento in ricerca e innovazione».Anche Luca Zeni esprime parecchie aspettative sulle possibilità che il Pd ora possa «portare avanti una proposta forte di cambiamento senza compromessi». Secondo il consigliere valsuganotto, la ventata di nuovo riguarderà sia il partito sia l'azione di governo: «In entrambi i casi - osserva - bisogna alzare l'asticella, è finita l'epoca delle scelte al ribasso per accontentare tutti.Per quanto mi riguarda, mi sforzerò affinché, coerentemente con la richiesta dei cittadini, ora ci si occupi delle questioni veramente importanti per il Paese, riservando invece minori energie alle discussioni interne al partito».Dal fronte del grande sconfitto, Cuperlo, Laura Froner assicura che ci sarà la disponibilità piena a contribuire a una stagione di rinnovamento «portando i nostri valori che credo possano rivelarsi utili anche per Renzi». Secondo l'ex sindaco di Borgo, «ora si tratta intanto di capire come il nuovo segretario gestirà il partito e quale progetto concreto abbia in mente». Un primo elemento positivo viene dalla composizione della nuova segreteria: «Ho visto con piacere una forte presenza di giovani e di persone che stimo, come le mie ex colleghe Marianna Madia e Chiara Braga».
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Partito Democratico del Trentino