Il Trentino sceglie il cambiamento con Matteo Renzi, che ha stravinto con il 65,94%, cifra leggermente inferiore a quella nazionale, ma anche premiando Pippo Civati, che qui, invece, con il 20,48%, è andato meglio di Gianni Cuperlo, fermatosi al 13,28%, e confermando l'indicazione che già era emersa nel voto dei circoli.
L. Patruno, "L'Adige", 9 dicembre 2013
Queste primarie sono state un doppio successo per il Pd: innanzitutto per l'affluenza, 21.185 votanti in Trentino, più dell'anno scorso e delle primarie del 2009, che nessuno nel partito si aspettava così alta e che ha dimostrato che gli elettori del Partito democratico hanno ancora voglia di partecipare e soprattutto di dare fiducia a una forza politica che ha più volte deluso.
E poi per il risultato netto con cui il popolo delle primarie ha deciso di dare la sua investitura al nuovo segretario del Pd, scegliendo Matteo Renzi con una percentuale alta, che non può che dargli forza e con lui al Partito democratico stesso, che dopo la vittoria del «rottamatore» fiorentino si trova sul collo la missione di «cambiare verso» davvero.Per questo ieri nella sede del Pd trentino in via Torre Verde c'era un clima di grande soddisfazione, benché a commentare l'affluire dei dati dai 62 seggi, curata dalla regia perfetta del garante delle primarie, Rino Sbop, ci fossero solo i sostenitori di Renzi e Civati, con una fugace apparizione di Giovanni Curia del Comitato Cuperlo, uscito un po' con le ossa rotte.
Il coordinatore provinciale del Pd, Italo Gilmozzi, non rinunciando al suo fare pacioso, è al settimo cielo. Lui aveva fatto un ultimo appello al voto perché era preoccupato ed è proprio la partecipazione l'aspetto che più l'ha reso felice: «Non pensavo che avrebbero votato in tanti così. Ringrazio i volontari, Sbop e i rappresentanti dei comitati che si sono dati da fare. Forse i nostri elettori che sono rimasti a casa alle primarie per il candidato presidente quest'estate e hanno visto cosa è successo hanno capito che è meglio partecipare». Riguardo al successo di Renzi, Gilmozzi dice: «Ha vinto alla grande e ora ha tutti gli strumenti per cambiare il Pd: quando è venuto a Trento ha detto che asfalterà le correnti e io ci credo. Sul governo io mi auguro che Letta vada avanti e Renzi si faccia sentire».
Elisa Filippi, responsabile del Comitato trentino per Renzi, è naturlamente felicissima per il successo del sindaco di Firenze che l'anno scorso di questi tempi aveva dovuto masticare amaro: «È un risultato molto buono perché Renzi ha ricevuto una investitura fortissima. E in Trentino devo dire che rispetto all'anno scorso il dato che colpisce è che ha vinto in modo omogeneo un po' ovunque anche in alcune roccaforti della sinistra come Nomi e Isera. Credo che l'indicazione degli elettori del Pd sia stata chiarissima: hanno scelto Renzi e la sua proposta è alternativa a quella di Civati e Cuperlo e dunque spetterà a lui la responsabilità di realizzare quanto promesso».
Anche Andrea Pradi, responsabile del Comitato per Civati, è contento: «Siamo andati bene, con un dato più alto rispetto a quello nazionale, e questo si deve a un buon lavoro di squadra che abbiamo avviato molto tempo fa, con il coordinamento cittadino di Trento, dal referendum sull'acqua alla campagna sulla riduzione dei costi della politica». «Con Civati abbiamo condiviso un progetto - aggiunge Pradi - non un posizionamento. Il dato di oggi comunque ci dice che l'attuale classe dirigente del Pd è al capolinea. Ricordo che Renzi e Civati avevano iniziato insieme alla Leopolda. Tra loro c'è una importante differenza politica sul governo, ma potrebbero collaborare sulla riforma della legge elettorale».
L'ex deputata Laura Froner, che guidava il Comitato per Cuperlo e la lista collegata, ammette la sconfitta: «È andata peggio di quello che si pensava e rispetto al trend nazionale. La cosa molto bella è stata l'affluenza degli elettori. Da domani vedremo cosa sarà del partito. Vedremo se Renzi vorrà fare piazza pulita o cercherà la coesione e l'unità». La distribuzione dei seggi trentini in assemblea dovrebbe essere: 5 renziani, 2 civatiani, 1 per Laura Froner.