Recentemente il Sottosegretario Ferrazza ha presentato il Progetto di riordino territoriale del nostro Paese, adottando la proposta presentata l'8 marzo (quando Ferrazza non era al Governo, visto che la sua nomina risale al 3 maggio) dalla Società Geografica italiana. Nulla di male, l'importante e' dirlo con chiarezza e non far passare come propria una proposta già elaborata da altri.Margherita Cogo, LaVocedelTrentino, 1 dicembre 2013
Va detto, a onor del vero, che Ferrazza qualcosa di suo l'ha aggiunto, infatti nella proposta originaria il Trentino e l'Alto Adige costituiscono un'unica Regione, mentre il Sindaco trentino pensa sia opportuno dividerle, sposando le tesi della Destra tedesca dell'Alto Adige, che vorrebbe anche la secessione dall'Italia. Però il Sindaco tranquillizza tutti, infatti afferma:"Possono stare tutti tranquilli, perché il Trentino conserva e continua a sviluppare il suo statuto di autonomia. Saranno gli altri territori italiani suddivisi, in una trentina di regioni, a poter attuare una governance simile alla nostra. &nb Io sono il primo difensore dell'esperienza autonomistica, che non è solo un diritto storico-statutario ma esempio concreto di risposta alle esigenze di una comunità alpina." In realtà nel Progetto di riordino territoriale, presentato da Ferrazza, nella Parte 8,a pag.2 testualmente si legge:"Sotto altro versante, si vuole abolire ogni forma di specialità regionale, con la conseguente abrogazione dell'articolo 116 della Costituzione. Le Regioni a Statuto speciale sono sorte infatti in ragione di particolari contingenze storiche e socio-culturali che oggi si ritengono oramai superate, non essendo più giustificabile una così diversa e privilegiata distribuzione delle risorse rispetto a quella che caratterizza le Regioni a Statuto ordinario." E'evidente che le due versioni sono in netto contrasto tra loro, Ferrazza, a parole, difende le specialità, ma il documento elaborato afferma che vanno eliminate tutte le Regioni a Statuto speciale, ed infatti l'art.116 della Costituzione afferma che esistono territori che godono di una particolare autonomia e Ferrazza propone la sua abolizione, e nella proposta, da' voce a quanti attaccano la nostra autonomia e sostiene che effettivamente noi Trentini stiamo godendo di un privilegio non più giustificabile! Walter Ferrazza si metta d'accordo con se stesso. Non una parola nella Proposta di riordino territoriale, su come l'esperienza autonomistica possa essere un punto di partenza per il ripensamento federale del nostro Paese. Mutuare acriticamente la proposta dei geografi, suddividendo l'Italia in 36 Regioni, fa pensare che il pensiero politico abbia avuto una battuta d'arresto e che non si tenga conto di come la "moderna" geopolitica faccia pensare all'opportunità di macro -regioni europee e di come i confini nazionali vadano superati. Sarebbe utile non attardarsi a pensare che il futuro sia legato a micro-regioni dai nomi antichi quali: Daunia, Insubria, Etruria ;oppure da neo definizioni a storiche come Padania. Ferrazza afferma,inoltre, che per quanto riguarda la costituzione della nuova Regione Alto Adige "l'individuazione di questo ambito omogeneo è il risultato di un'analisi oggettiva di tipo tecnico orientata alle caratteristiche dell'area interessata". Mi chiedo quale analisi tecnica ed oggettiva faccia pensare che il territorio Dolomitico non sia omogeneo. Solo una valutazione politica può portare alla conclusione che la nostra Regione vada divisa. Ed infine voglio ricordare che le Dolomiti,unite,sono state riconosciute, dall'UNESCO, patrimonio dell'umanità' e che Trento, Bolzano e Belluno hanno costituito una Fondazione per la tutela e valorizzazione di questo territorio "molto" omogeneo.
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Partito Democratico del Trentino