Riunioni di circolo, Renzi stacca tutti, il secondo è Civati

Clima rilassato nel Pd Trentino, all'indomani del voto congressuale nei circoli, mentre a livello nazionale si assiste a un braccio di ferro fra renziani e cuperliani sull'interpretazione delle cifre (sembra un classico day after delle politiche, solo che in questo caso i litiganti appartengono allo stesso partito). Nel complesso in provincia si sono recati alle urne 802 iscritti (circa il 65% del totale), sabato pomeriggio c'era l'ultima chiamata, a Riva del Garda, che non ha alterato gli equilibri.
Z. Sovilla, "L'Adige", 19 novembre 2013


Alla fine si conferma in testa Matteo Renzi con 310 voti (39%) e 50 delegati alla convenzione provinciale svoltasi ieri sera in città, seguito da Pippo Civati (243 consensi e 39 delegati, 30,5%), Gianni Cuperlo (239, 38, 29,8%) e Gianni Pittella (cinque voti e nessun delegato, 0,6%). 
Il Trentino, dunque, si differenzia dall'andamento nazionale per il sorpasso che il rottamatore brianzolo, grande contestatore delle larghe intese, ha operato ai danni dell'ex segretario della Fgci sostenuto fra l'altro da Massimo D'Alema.
La riunione di ieri sera, a Piedicastello, aveva lo scopo di suggellare il risultato e di tradurlo in delegati provinciali per la convenzione nazionale di domenica a Roma. In questa sede sarà ratificato il voto nei circoli (che in qualche città ha registrato anomalie nei tesseramenti dell'ultima ora).
Se sui rapporti di forza emersi dalle urne resta qualche margine d'incertezza, non c'è dubbio sul successo della mozione Renzi, che precede Cuperlo e Civati, mentre Pittella rimane staccato al quarto posto e perciò sarà escluso dalla primarie aperte dell'8 dicembre per l'elezione del segretario Pd.
La referente locale dei comitati per il sindaco di Firenze, la roveretana  Elisa Filippi, commenta con soddisfazione: «Il distacco di Renzi sul secondo si colloca sui livelli nazionali. La particolarità è che dietro di lui si piazza Civati, il che mi pare un ulteriore segnale sulla voglia di rinnovamento. Noi lavoreremo per un partito aperto e per il protagonismo degli amministratori, bisogna lasciarsi alle spalle la stagione delle chiusure e badare ai contenuti dell'azione politica. Se Renzi vincerà le primarie, punterà alla massima unità. Sono convinta che anche in Trentino le varie anime, che stanno dando corpo a un dibattito denso e civile, sapranno operare coerentemente, anche per sostenere la giunta provinciale, evitando gli errori del passato e assumendo il ruolo che spetta all'unico grande partito nazionale e riformista della coalizione».
Pro Renzi erano, fra gli altri, il senatore Giorgio Tonini, l'assessore Alessandro Olivi e il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi («sconfitto» peraltro nella sua città, dove ha trionfato Cuperlo davanti a Civati). 
Violetta Plotegher, neoeletta in consiglio provinciale, esprime la soddisfazione dei sostenitori di Civati, che si sono tolti più di una soddisfazione: «Si è concretata la speranza di piazzarci al secondo posto, la proposta politica che avanziamo ha registrato un crescendo di consensi». La linea Civati è promossa anche da Donata Borgonovo Re, neoassessore alla Salute. 
Roberto Pinter, che (come Bruno Dorigatti, Giuseppe Ferrandi e altri) ha scelto la mozione Cuperlo, ritiene che questo voto non fosse particolarmente sentito in Trentino e che il quadro che ne è uscito sia destinato a mescolarsi in vista delle urne di febbraio per la segreteria provinciale, «specie considerando che fra chi ha votato Renzi ci sono figure fra loro molto diverse politicamente».
Insomma, si sarebbe trattato più di contribuire al confronto nazionale che di pesare i rapporti di forza sul territorio. «E i riflessi in Provincia di questa tornata elettorale - conclude - saranno irrilevanti, basta guardare alla presenza nella compagine Pd in piazza Dante di simpatizzanti delle varie mozioni».