Credito cooperativo, per la partecipazione e lo sviluppo di imprese e famiglie

In campagna elettorale solitamente si usano fare promesse: sul credito, invece, vorrei poter ricevere delle promesse. Viviamo un momento estremamente difficile e complesso, le banche sono chiamate a meritare fiducia ed a sostenere le imprese e le famiglie, valutandone i progetti ed i sogni. Ma non solo: devono contribuire a dare senso alla nostra società, il che significa imprimere una direzione ed un significato. Detto in altre parole, grazie alle banche si può costruire sul passato guardando al futuro.
Alessandro Olivi, 22 ottobre 2013 

Penso soprattutto al credito cooperativo, alle Casse Rurali, che nella nostra provincia detengono quasi il 60% del mercato ed hanno agito convintamente per contrastare la crisi.

Credo che le Casse Rurali, la Federazione delle Cooperative, la Cassa Centrale abbiano la straordinaria occasione di diventare protagoniste di un nuovo rinascimento cooperativo. La cooperazione deve rigenerarsi e diventare in questo nostro tempo di individualismi e di crisi, un soggetto politico che promuove il bene comune, che sia scuola di educazione civica, elaborazione del consenso, formazione alla democrazia. Le assemblee, le regole cooperative, opportunamente aggiornate e declinate, devono aiutare il mondo politico a formare cittadini attivi, non perennemente arrabbiati né manipolabili. Questa è la prima promessa che chiedo al mondo del credito, alle banche.

La seconda riguarda la distinzione che va fatta tra buona banca e cattiva banca. I criteri possono essere tanti, ma ne individuo soltanto uno: è buona la banca che investe sul territorio, attraverso i prestiti a famiglie e imprese, la liquidità che dal territorio riceve attraverso i risparmi. Oggi assistiamo al caso di banche non locali che raccolgono risparmio qui e lo impiegano fuori regione perché ricevono tassi più alti. Ma così facendo impoveriscono la nostra provincia e tolgono una delle leve dell’autonomia che é quella del credito. Libertà, credo, è avere il governo delle proprie banche, con quell’autonomia e quel radicamento al territorio che fin dalle origini ha caratterizzato il movimento del credito cooperativo.

Non c’è bisogno di sottolineare l’importanza di avere, oggi più che mai, un credito forte e solido, capace di sostenere e promuovere lo sviluppo delle imprese e delle famiglie, in grado di guardare ai numeri e, soprattutto, alle persone.