"Aprire la porta" oltre la crisi, vuole dire ridare slancio ed entusiasmo ai punti di forza del Trentino. Con il PD, nei giorni scorsi, abbiamo lanciato l’iniziativa “dall’Arte alla Scienza”, unendo simbolicamente in bicicletta Rovereto e Trento, il Mart e il MuSe, per esprimere tre eccellenze tipicamente trentine: in primo luogo la vocazione alla sperimentazione artistica, che proprio in questi giorni é rappresentata al MART con la mostra dedicata ad Antonello da Messina.
Luca Zeni, "L'Adige", 11 ottobre 2013
In secondo luogo la vocazione alla sperimentazione scientifica, con il MuSe a rappresentare un modello di innovazione, pensato per meravigliare ed affascinare i visitatori.
In terzo luogo la vocazione sportiva, coltivata dai Trentini in numerose discipline ed espressa in questo caso attraverso la pista ciclabile che collega Rovereto a Trento.
É proprio nel senso sportivo che, in compagnia del maratoneta trentino Stefano Sartori, abbiamo voluto unire con una corsa a piedi il centro storico di Pergine con alcune delle sue frazioni, al fine di rappresentare la principale forza del Trentino: il suo spirito di comunità, con i paesi, le frazioni, la vita e l’energia autentica delle valli.
Arte, Scienza, Comunità e Sport: quattro elementi di forza non solo per un rilancio del turismo, ma anche per un Trentino che torni ad essere orgoglioso delle proprie eccellenze.
Lo sport per il Trentino rappresenta una linfa vitale per il sistema sociale e possiamo dire che, grazie alla passione disinteressata di tanti ed ai mirati investimenti, oggi, tra sport e comunità, vi é una sinergia positiva.
Questo tema ci conduce ad un’idea delle politiche di welfare come espressione di una più ampia prospettiva, per cui l’esperienza motoria diviene veicolo per diffondere le politiche di benessere sociale nella società e dell’associazionismo (Welfare Society), rispondendo al bisogno di pacificazione con una vita alle prese con la sedentarietà, di prevenzione sanitaria e persino di “felicità” soggettiva che erano state a lungo trascurate dall’urgenza dei bisogni primari. Il Trentino ha riscoperto il piacere del movimento, lo sport diventa un luogo non solo fisico, ma anche ideale, di comunicazione e socializzazione: le palestre e i campi da gioco, le nostre ciclabili, i parchi e le piste da sci sono centri di aggregazione, aperti tutto il giorno, in cui convivono intere famiglie nelle loro relazioni. Questo è il ruolo di decine e decine di associazioni sportive e squadre trentine, che assumono una vocazione sociale e pedagogica, protagonisti di un welfare di comunità.
La nuova legislatura dovrà spingere ancora di più su questo fronte, intersecando sport e società, sport e cultura, sport e turismo, aumentando il capitale positivo di relazioni nella comunità.
Infine, sport significa anche economia: attorno allo sport si possono costruire occasioni di investimento, sia per le aziende che per l’artigianato trentino di qualità. Lo sport crea anche PIL. Sono entrato in contatto in questi mesi con due esperienze entusiasmanti, che cito solo a titolo di esempio, come specchio di decine di realtà che operano sul territorio.
Penso all’Atletica Valle di Cembra, il cui successo fa riflettere in un territorio talvolta citato per altre problematiche: 104 bambini e ragazzi e 126 adulti, per un totale di 230 persone che animano un gruppo unico, capace di sprigionare energia in un territorio che ha tanto bisogno di sognare ed ha bisogno di esempi vincenti: penso al campione italiano di corsa in montagna, Clementi o alla campionessa regionale di salto in alto Dallaporta.
Mi viene inoltre in mente il miracolo costruito in pochi anni dall’Aquila Basket, autentica fucina di campioni e di passione per la pallacanestro in un territorio, già positivamente colpito dal successo della pallavolo.
La chiave del successo, per quanto mi è parso, è davvero data dalla condivisione di una mission di sviluppo del territorio che si unisce alla passione sportiva ed all’entusiasmo di un team di imprenditori, che sono interessati non tanto e non solo alla contribuzione pubblica quanto all’attivazione anche di relazioni commerciali e di promozione autonome e originali. Ma è sulla comunità il maggior impatto, lo dimostrano alcuni numeri, che anche in questo caso si possono citare quale esempio di tante realtà: 90 ragazzi nel settore giovanile (12-19 anni), 240 bimbi nel minibasket (6-11 anni), un progetto solidale con il coinvolgimento di 8 associazioni no profit.
Questo legame tra sport, passione, economia e comunità è una chiave vincente: seguendo lo stesso istinto vincente dobbiamo riportare il Trentino in serie A nella prossima legislatura, attivando in Politica le stesse relazioni positive e di entusiasmo.