Un programma ricco, organico, semplice nell’individuazione dei punti sui quali lavorare eppure anche complesso ed approfondito nella presentazione della propria idea di futuro per il Trentino. Si presenta così il programma che il PD Trentino ha presentato ieri mattina presso la sede del partito a Trento, in vista delle prossime elezioni provinciali del 27 ottobre.
Nel programma del PD si possono individuare alcuni punti cardinali che danno forma al progetto di governo della provincia: da una parte la forte matrice territoriale - caratteristica del PD trentino, portatore anche di una forte sensibilità verso l’ambiente - e la dimensione sociale, intensa nel senso più ampio di comunità. Lungo queste due direttrici. infatti, dovrà muoversi la prossima amministrazione provinciale che si troverà sicuramente a dover lavorare con meno risorse e in un clima più difficile: ecco, dunque, lo slogan “fare meglio con meno” che il PD trentino fa proprio.
“Il Trentino - si legge nel programma - si trova ad affrontare un passaggio delicato nella storia della sua autonomia: quello di aver raggiunto negli ultimi anni un buon livello di benessere ampiamente riconosciuto e al contempo di trovarsi di fronte a una nuova stagione dove prevedibilmente le risorse finanziarie disponibili saranno minori che in passato, in un contesto generale di incertezza e di instabilità. Per venire a capo di questo stato di cose occorre “fare meglio con meno”, il che significa valorizzare al meglio le risorse, le vocazioni, le potenzialità, le intelligenze, le esperienze e la fantasia di cui è ricca la comunità trentina in una mobilitazione forte, partecipata e coesa. Questo sentirsi comunità è la vera risposta a una crisi che, in quanto strutturale, rappresenta un contesto nuovo e imprescindibile nel quale è necessario dare risposte nuove a sfide non rinviabili”.
In questa ottica, con spirito di lungimiranza, il programma contiene forti riferimenti alla necessità di promuovere e sostenere il capitale umano, a partire dal mondo dell’istruzione, da quella primaria fino all’universitaria, includendo però anche il sapere consolidato, cioè quello frutto dell’esperienza. Tra gli obiettivi c’è anche quello di rendere più forte il legame tra istruzione, ricerca ed imprese, favorendo l’integrazione tra i vari mondi, creando una vera e propria “filiera del sapere” sulla quale allineare tutti gli attori coinvolti.
Nodo cruciale con cui la prossima amministrazione provinciale dovrà fare i conti è senz’altro la crisi del mercato del lavoro. Per sostenere imprese e lavoratori, il PD propone una serie di interventi che vanno dalle agevolazioni all’occupazione giovanile e femminile fino alla riqualificazione del settore industriale.
La coesione sociale, poi, viene trattata come un tema di primaria importanza; sarà la famiglia il soggetto attorno al quale orientare la riforma del welfare che dovrà attuare anche politiche di inclusione e di ascolto di tutte le fasce della comunità.
Il rapporto con l’ambiente viene interpretato sia in maniera proattiva - considerando l’importanza delle attività economiche legate ad esso, come l’agricoltura, il commercio ed il turismo - sia a tutela della sua sostenibilità. L’agricoltura dovrà - secondo il programma dei democratici trentini - essere di qualità e dovrà valorizzare le specificità, agendo sia come presidio dei territori meno centrali che come attività economica d’eccellenza.
Capitolo a parte, nell’agenda del PD, merita l’autonomia: un’autonomia che dovrà essere integrale, moderna, responsabile e tesa verso una dimensione europea. Per questo sarà indispensabile che venga fatta definitiva chiarezza nei rapporti tra Provincia e Stato, assicurando quelle competenze necessarie anche per porre mano alla revisione dello Statuto.