Per l’uomo al buio, tutti i gatti sono neri

Mi dispiace constatare che il signor Mosna abbia le idee confuse sulle differenze tra Pd e Pdl; mi spiace perchè questa dichiarazione non è solo il sintomo di una cecità politica ma conferma anche una studiata superficialità nel rappresentare un contesto politico.
Alessandro Olivi, 30 settembre 2013

Il Pd non è uguale al Pdl: sono talmente tante e macroscopiche le differenze che ad elencarle tutte ci vorrebbe troppo tempo.  Il Pd Trentino è un partito vero, con una precisa identità ed una storia legata ad una molteplicità di esperienze che, all’insegna di valori comuni, costituiscono una democratica pluralità.  
Il Pdl, invece, è un partito di plastica, una protuberanza di Arcore, alla ricerca disperata del “si salvi chi può”, senza uno spirito coesivo e per niente legato al territorio. Il Pd non è uguale al Pdl: l’esperienza amministrativa del Pd, sia della Provincia che dei tanti Comuni trentini, è la dimostrazione migliore della serietà, dell’onestà, dell’impegno e delle capacità che il Partito democratico sa mettere in campo. Siamo un partito che fa delle molte sensibilità interne un punto di forza e di ricchezza: non abbiamo paura del dialogo nè del confronto.
Il Pd non è uguale al Pdl, questo è certo. Ma quello che non è tollerabile è che Mosna cerchi di affrancarsi da un centrodestra del quale egli stesso è l’espressione. Non c’è nessun terzo polo, né terzo genere: alle proposte del centrosinistra autonomista, si contrappongono sia il Pdl che la coalizione di Mosna che è, a tutti gli effetti, una proposta di centrodestra. Il fatto di non aver accettato apparentamenti con le liste dichiaratamente di centrodestra non è sufficiente per mantenere le distanze; è solo un ingenuo tatticismo molto facile da smascherare.
E non è solo la retorica populistica e demagogica che li accomuna ma anche la tradizione e la storia politica dei molti candidati in lista. Infatti, non si tratta nemmeno di una novità: dietro all’homo novus ci sono vecchie logiche, vecchi schemi di conquista del consenso per ottenere il potere, secondo dinamiche già viste e delle quali il Trentino, onestamente, non ha bisogno.

Non basta, come ha detto bene il candidato presidente del centrosinistra autonomista Rossi, dichiararsi civico, nuovo o alternativo, per esserlo davvero. Ma forse è davvero soltanto un problema di esperienza. Forse conoscendo un po’ meglio i suoi compagni di viaggio, Mosna avrebbe un po’ più chiare somiglianze e differenze.