Scarica il programma del centrosinistra autonomista IN PILLOLE!
«Il nostro programma non è il libro dei sogni. Quanto ci impegniamo a fare è tutto realizzabile, perché non è tempo delle promesse facili. Sento parlare di azzeramento delle tasse locali, io rispondo che dobbiamo essere seri e realisti».
"Sulle tasse niente libro dei sogni", "L'Adige", 25 novembre 2013«Il nostro programma non è il libro dei sogni. Quanto ci impegniamo a fare è tutto realizzabile, perché non è tempo delle promesse facili. Sento parlare di azzeramento delle tasse locali, io rispondo che dobbiamo essere seri e realisti». Ugo Rossi, candidato presidente del centrosinistra autonomista, ieri ha presentato il programma della sua coalizione, insieme ai segretari delle forze politiche che lo sostengono, e non ha perso l'occasione per polemizzare con il suo principale avversario, Diego Mosna, candidato presidente delle liste civiche, che nel suo programma indica tra gli obiettivi più importanti proprio «il ribasso sui tributi provinciali e comunali fino al possibile azzeramento».
E il riferimento è in particolare a Irap, addizionale Irpef e Imu. Dimezzare l'Irap, mentre l'addizionale Irpef non si tocca. Rossi promette di dimezzare l'Irap nel biennio 2014 e 2015, che per le casse provinciali vuol dire ridurre della metà il gettito che oggi - con aliquote già ridotte - è di 120 milioni di euro. «La riduzione delle entrate - sostiene l'assessore candidato - deve essere compensata, non possiamo pensare di ridurre il carico fiscale e mantenere l'attuale livello di incentivazione all'economia. Per questo parlo di realismo e via pragmatica con una riduzione delle imposte per le imprese che si impegnano sul fronte della stabilizzazione e l'incremento dell'occupazione».
Rossi, a differenza di Mosna, poi esclude di eliminare o ridurre l'addizionale Irpef, che è l'altra imposta su cui la Provincia può incidere finché non potrà avere maggiori competenze dallo Stato, come ha chiesto, in materia fiscale. Tra gli impegni del centrosinistra c'è anche quello di mantenere il blocco delle tariffe dei servizi pubblici per il prossimo biennio e rendere più selettivo il sistema di incentivi alle imprese. Risorge Trentino Marketing. Parlando del futuro di Trentino Sviluppo, Rossi ha fatto propria la sollecitazione venuta da Rete Imprese Italia prevedendo l'introduzione di «specializzazioni per la piccola impresa» e riportando le imprese nel cda della società, ma soprattutto ha indicato una retromarcia rispetto alla recente fusione per incorporazione di Trentino Marketing parlando di «opportunità di ridare soggettualità autonoma a Trentino Marketing».
«Quando una decisione presa non produce risultati - si giustifica il candidato del centrosinistra - si può pensare di rimodificare l'assetto. Ricordo, per altro, che quando amministravano superassessori (il riferimento è a Silvano Grisenti, Ndr.) la fusione delle due società del trasporto pubblico che ha dato vita a Trentino Trasporti ha prodotto la duplicazione delle spese». Rossi se l'è presa con Grisenti anche in un altro passaggio della conferenza stampa di ieri di presentazione del programma, quando ha detto che «non è vero come un ex assessore oggi candidato va in giro dicendo che vogliamo privatizzare il trasporto pubblico, noi pensiamo che la società deve restare pubblica e il privato può contribuire a garantire maggiore flessibilità». Strade e ferrovie. «Se cercate la Valdastico non la troverete». Con una battuta Ugo Rossi conferma il «no» della coalizione alla nuova autostrada. Ma nel programma non è citato neppure Metroland, sebbene Rossi confermi la volontà di potenziare la rete ferroviaria. «Vogliamo potenziare - dice - il servizio sulla tratta ferroviaria Trento-Rovereto e prolungare la Trento Malé in entrambe le direzioni, in città fino al nuovo ospedale e magari oltre come metropolitana di superficie». Resta solo a livello di studio invece il collegamento ferroviario Loppio-Busa (primo tratto di quello che era Metroland). Per quanto riguarda le strade è invece confermata la realizzazione della Rovereto-Alto Garda, l'attraversamento di Rovereto e la messa in sicurezza della Valsugana. Lavoro, giovani e donne.
Nel programma di Rossi un ampio spazio viene riservato alle misure per il lavoro e la formazione di giovani e donne in particolare per ridurre il deficit occupazionale femminile anche con un sistema di azioni positive come le borse lavoro. Il candidato presidente si impegna inoltre a sostenere all'inizio della legislatura l'approvazione di una modifica alla legge elettorale che preveda - come nel resto d'Italia - due preferenze invece di tre che per essere utilizzate entrambe devono essere espresse per una donna e un uomo. Il programma Il nostro obiettivo: crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Merito e solidarietà Ugo Rossi
La scuola di Rossi: altri incarichi ai prof e orari più lunghi, "Trentino", 25 settembre 2013
TRENTO Cinque blocchi: Capitale umano, Economia, Società, Identità territoriale e ambientale, Autonomia. Con dentro tutto: nel primo, per dire, si va dai giovani ai lavori socialmente utili, dalle donne alla scuola. E distribuite tra i vari capitoli, addirittura 132 priorità di governo. Che, detta così, suona un po’ assurdo: a chiunque pensando alle proprie priorità, di qualsiasi tipo esse siano, istintivamente verrebbe da contarle sulle dita di una mano, al massimo di entrambe. E neppure mettendo assieme le mani dei rappresentanti dei partiti ieri a fianco di Ugo Rossi nella sede del candidato presidente a Trento Nord, assente solo la Ual per ragioni chilometriche, si arriva a quella cifra.
Eccolo comunque, il programma del centrosinistra autonomista, sotto lo slogan “Il Trentino in movimento”.
A colpire di più sono forse le implicazioni del grande obiettivo di Rossi, un Trentino trilingue in dieci anni. Il che comporta, parole sue, «un migliore reclutamento dei docenti, anche in termini di prospettiva delle loro carriere». Con percorsi fondati su «merito, formazione, partecipazione a iniziative di sistema e valutazione». Un terreno ricco di insidie, su cui i sindacati non mancheranno di piantare paletti. Anche perché Rossi pensa a una scuola «che respiri di più con la società», con orari più lunghi per comprendere attività di supporto alle famiglie: ad esempio sport per i ragazzi, o altre iniziative di formazione extrascolastica. E in cui i docenti avanti con gli anni più che in lezioni frontali vengano utilizzati appunto in questi altri progetti.
Dal programma mancano alcune parole chiave del dibattito politico recente: Valdastico e Metroland, ad esempio. Ma la prossima legislatura dovrà comunque servire per verificare la fattibilità di linee ferroviarie che colleghino il capoluogo con l’Alto Garda e con Fiemme e Fassa. Sul fronte opere stradali, sarà una legislatura di completamenti: il collegamento Rovereto-Alto Garda, l’attraversamento della stessa città della Quercia e la messa in sicurezza della Valsugana. E poi tante ciclabili, per connettere val d Non e valle dei Laghi al fondovalle. Ma anche il prolungamento della Trento-Malé fino al futuro nuovo ospedale. Capitolo Irap: si punta al suo dimezzamento, ma legandolo alla stabilizzazione (o all’incremento) dell’occupazione.
L’attuale gettito è di 120 milioni di euro l’anno, già effetto di un drastico taglio (220 quelli originari) per via dei numerosi sgravi introdotti negli ultimi due anni: si scenderà dunque sulla sessantina. Ma niente azzeramento, come propone invece Diego Mosna, «perché questo non è un libro dei sogni». Confermata la volontà di rilanciare Trentino Sviluppo con un maggiore coinvolgimento delle imprese, così come per il turismo l’ipotesi di restituire autonomia a Trentino Marketing. Il che dà il destro per chiedersi: Rossi intende “smontare” quanto fatto dai suoi predecessori? «Perché no, visto i risultati non sono stati quelli auspicati», la risposta di Rossi, con una battuta tutta per il Grisenti dei tempi di Trentino Trasporti: «Ci sono stati superassessori che in passato hanno fuso società con l’effetto di duplicare comunque le spese».
Ancora: circa i rapporti con Roma, gli obiettivi già indicati di nuove deleghe di competenze dallo Stato e, soprattutto, la messa in sicurezza dell’autonomia finanziaria provinciale rinnovando l’Accordo di Milano, anche a proposito di leva fiscale. Già, perché tra patti di stabilità e riserve all’orario l’apporto della Provincia al risanamento finanziario dello Stato negli ultimi due anni ha “pesato” per circa 1,3 miliardi. Mentre sulle Comunità di valle, il ritocco consisterà in un maggior apporto dei sindaci nelle “governance”. E avanti tutta sulla riorganizzazione della Provincia. Con in più però la volontà di coinvolgere «i nostri centri di ricerca, per valorizzare le professionalità trentine sull’innovazione organizzativa». Chissà insomma che un domani la Provincia non possa fare a meno delle costose consulenze Deloitte.
Rossi presenta il programma: "Dimezzeremo Irap. Imprese in Trentino Sviluppo", T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 25 ottobre 2013
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