Per favorire la nascita e il consolidamento delle imprese ed aumentare la competitività del sistema economico la politica, senza sostituirsi alla vitalità degli operatori privati, deve saper fornire strumenti di intervento innovativi. E sono proprio frutto di un modello virtuoso, equilibrato, che vede il giusto dosaggio tra una buonissima impresa e l’intervento pubblico, i risultati significativi registrati in questi giorni sul fronte del consolidamento dell’occupazione e dello sviluppo di qualità.
Alessandro Olivi, 13 settembre 2013
Sono stato a Cles, presso lo stabilimento La Tecnica, azienda i cui investimenti in ricerca hanno contribuito a tenere lontani gli spettri della crisi. Gli scaffali compattabili prodotti a Cles sono stati scelti ad Istanbul, per i manoscritti antichi della moschea di Süleymaniye, ma anche altre biblioteche, musei ed archivi di tutta Europa, Medio Oriente, Africa e, naturalmente, Italia.
La Tecnica è una piccola azienda artigiana, 30 persone occupate, che nel primo semestre di quest’anno ha visto crescere il fatturato. Un anno fa era stata siglata con Trentino Sviluppo l’operazione di leaseback che ha permesso all’azienda di raddoppiare la capacità produttiva, contenere i costi di produzione ed intensificare le azioni commerciali sui mercati emergenti. Si è quindi realizzato l’incontro virtuoso tra una famiglia che ha una storia imprenditoriale di solidità, di passione, di radicamento sul territorio, un territorio ospitale per le imprese, e le opportunità che la Provincia riserva a chi ha coraggio, buone idee, e voglia di intrapresa. È un esempio, come ce ne sono tanti altri, ma spesso si è distolti dal rumore dell’albero che cade e ci si dimentica della foresta che cresce.
Abbiamo poi, in questi giorni, sottoscritto un ulteriore provvedimento per la ripresa e per il lavoro: abbiamo infatti firmato un importante accordo a sostegno dei programmi di crescita del Gruppo industriale Adige Spa sul territorio trentino e in particolare delle prospettive di potenziamento della capacità produttiva. L’azienda ha richiesto l’intervento finanziario di Trentino Sviluppo per sostenere i rilevanti investimenti programmati. Attraverso tali investimenti l’impresa vuole essere in grado di produrre di più e in migliori condizioni, aumentare il fatturato e sviluppare la propria presenza sui mercati di competenza, che sono soprattutto internazionali. Trentino Sviluppo è chiamata a sostenere lo sforzo finanziario dell’azienda, attraverso la sottoscrizione di un prestito obbligazionario che verrà emesso da Adige Spa, di importo pari a 15 milioni di euro, da versare per stati di avanzamento dei lavori sulla realizzazione degli immobili.
Ritengo che gli impegni che l’azienda ha assunto (costruire e mettere in attività il nuovo stabilimento, consolidare i livelli occupazionali e versare in provincia di Trento le imposte dovute, raddoppiando sostanzialmente il gettito fiscale annuo medio) rappresentino altrettanti benefici collettivi per il Trentino. Pertanto credo che il sostegno pubblico dell’iniziativa sia utile al territorio, oltre che all’impresa. E’ infatti soprattutto con gli investimenti delle imprese innovative che possiamo superare questa grande crisi e riprendere il percorso di crescita economica e di sviluppo dell’occupazione.
Esperienze virtuose come questa azienda, uno dei player di maggiore qualità nei settori della meccanica di precisione e della meccatronica, dimostrano che il manifatturiero può ancora oggi trainare l’economia, costretto com’è a nutrirsi di crescita e di innovazione. Di ciò troviamo un chiaro riscontro anche nelle recenti notizie circa il ruolo dell’industria e, in particolare, della meccanica nel trainare la ripresa (+7,7% del fatturato nel secondo trimestre 2013 rispetto all’anno precedente), e in quanto si sta realizzando nel settore della meccatronica, che rappresenta una delle più importanti sfide per la politica economica trentina e per la quale immagino uno sviluppo diffuso guidato dal Polo di Rovereto.