"L'Adige", 31 maggio 2009 Fuori dal consiglio già i due partiti hanno mosso i primi passi. Ora Pd e Upt sono due gruppi consiliari.
Un passaggio, spiega ora il segretario Pd Fabiano Lorandi, di forte valenza simbolica: «I due gruppi si sono costituiti nella stessa seduta - spiega Lorandi - per ribadire che siamo alleati di governo e procediamo parallelamente. Il gruppo consiliare del Pd è costituito da Dorigotti, Rasera e Mondini, eletti nelle liste di Rovereto Insieme, e poi da Gerola, eletto con la ex Margherita e Ferrari, indipendente. La costituzione del gruppo è in parte nel segno della continuità rispetto a Rovereto Insieme, ma non solo. Perché si tratta di un progetto più ampio, che ambisce a unire due anime diverse, la sinistra storica e il cattolicesimo popolare. Due anime ben rappresentate anche nel gruppo. Ma sia in aula, sia al di fuori, siamo aperti ad altre adesioni. Sto pensando ai socialisti così come ad alcuni esponenti dell'attuale maggioranza: in fin dei conti la sua forte connotazione civica non costituisce un problema politico in caso di adesione al Pd». Beh, forse in consiglio qualche problema potrebbe crearlo, voi siete in minoranza. «Non facciamo parte della maggioranza, ma continueremo ad essere un'opposizione non pregiudiziale, ma solo sui temi precisi». Un atteggiamento morbido che prelude a qualche stretta di mano in vista selle elezioni del 2010? C'è chi tira per la giacchetta il sindaco Valduga «Il Pd, ci dicono le ultime elezioni, è il primo partito. Quindi abbiamo la responsabilità di esprimere il candidato sindaco, per poi confrontarci con gli alleati di governo, primo fra tutti l'Upt. Ma questo non vuol dire che il candidato dev'essere del Pd. Noi cerchiamo una personalità autorevole, capace e competente. E soprattutto rappresentativa di quest'area. E mi pare chiaro che Valduga non è espressione della nostra area». Ma c'è un nome? «Scioglieremo il nodo a fine estate. Anche perché dobbiamo pure creare una squadra forte e competitiva che dovrà avere il giusto mix tra esperienza e carriera politica importante, e rinnovamento». Una scelta nelle segrete stanze delle dirigenze partitiche, o vi aprirete anche voi alle primarie? «Ci confronteremo, ma io personalmente non vedo perchéa Trento possano fare le primarie e noi no. Anche perché, guardando appunto all'esempio trentino, è innegabile che Andreatta sia uscito rafforzato dalle primarie». A proposito di rafforzamento o indebolimento. Come esce il Pd dalla "perdita" del consigliere Ballardini? «Lui ha preferito fare un passo indietro dopo la nomina ad amministratore di Dolomiti Energia. Ma io voglio ringraziarlo, non solo per quello che ha fatto per la sinistra roveretana, ma per ciò che è stato per la città, sia come consigliere, che come sindaco. Lui rimane uno dei padri del Pd roveretano e sono certo che il suo contributo non verrà mai meno».
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Partito Democratico del Trentino