INTERVISTA A ROBERTO PELLEGRINI - Il presidente di «Riva Fiere&Congressi» sarà il candidato forte del Pd. «È ora di dire basta alla logica dell’Alto Garda e Ledro come terra di conquista».P. Liserre, "L'Adige", 11 settembre 2013
L'ufficialità arriverà solo venerdì sera, quando l'assemblea provinciale del Partito Democratico chiuderà definitivamente la lista elettorale in vista delle provinciali del 27 ottobre. Ma sulla presenza di Roberto Pellegrini , presidente di «Riva del Garda Fiere&Congressi», quale «candidato forte» democratico per l'Alto Garda e Ledro (unico di fatto targato Pd visto che l'altro candidato del territorio sarà Patrizia Soprano, espressione delle liste civiche) ormai non ci sono più dubbi. E il diretto interessato si sta già muovendo per preparare il terreno che dovrà lanciarlo verso un posto in consiglio provinciale. Per cominciare, poi non si sa mai...«Al di là di una propensione al rischio nelle imprese difficili che fa parte del mio carattere - precisa Pellegrini - credo che non si possa più andare avanti con un territorio come l'Alto Garda e Ledro assolutamente sottostimato non solo in consiglio provinciale ma in tutto l'apparato di potere che decide le sorti del Trentino. Io vorrei riuscire a dare una mano nel rompere quella logica negativa che ha reso l'Alto Garda e Ledro negli anni solo ed esclusivamente una terra di conquista. Paghiamo purtroppo oltre dieci anni di scarsa considerazione nelle stanze del potere provinciale, e questo, spiace dirlo, anche come conseguenza di un'insufficiente senso di appartenenza che il territorio esprime. Io ho deciso di candidarmi con il Partito Democratico ma guardo oltre il Pd, guardo a quella società civile composta da una miriade di persone che non si riconoscono in nessun partito. Voglio dare una rappresentanza alle piccole cose del quotidiano, alle esigenze diversificate di segmenti importanti del territorio che oggi non vengono rappresentati».Secondo Pellegrini uno dei temi essenziali che andranno affrontati nella prossima legislatura è quello di «un raccordo ancor più forte con la Vallagarina». «Da anni - afferma il candidato del Pd - resta sul tavolo decisionale irrisolto il tema dei rapporti con la Vallagarina. Al di là del fondamentale tema della viabilità, un impegno particolare va profuso nello spostamento dell'asse decisionale provinciale su queste due aree del basso Trentino. Entrambe forti produttrici di ricchezza per tutta la provincia, bacini occupazionali consolidati grazie alla felice coesistenza del settore industriale e di un turismo ad alto indice di internazionalizzazione, i due territori meritano a mio avviso un piano straordinario di interventi organizzati e comuni. Turismo, industria, cultura ed alta formazione devono essere i pilastri di questo piano di interventi».Pellegrini non si sottrae anche rispetto al tema del «Comune Unico», rilanciato recentemente anche dal sindaco di Arco Alessandro Betta: «Si tratta di un processo che va accelerato coinvolgendo la popolazione. Propedeutico ad uno sbocco positivo non può che essere l'ampliamento della gestione sovracomunale di servizi. A tal fine un ragionamento ad hoc va fatto sul piano dell'accorpamento per settori omogenei delle società oggi controllate dai singoli Comuni e dev'essere radicalmente ripensata la natura delle attuali Comunità di Valle».Ma Pellegrini ha intenzione di lasciare la presidenza di «Riva Fiere&Congressi» prima o dopo (in caso di elezione) dell'appuntamento elettorale? «Non esiste alcuna norma che imponga le mie dimissioni. Voglio giocare questa partita per ottenere il massimo risultato e puntare ad un'elezione. Ma comunque - conclude - farò la cosa che riterrò più utile non per me ma per il mio territorio».
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