«Bisogna andare oltre i nostri circoli, oltre le nostre strutture e scendere nelle piazze per parlare e ascoltare i cittadini. Solo in questo modo riusciremo ad ottenere veramente risultati positivi». Queste le prime parole che il neocoordinatore del Partito Democratico del Trentino, Italo Gilmozzi, ha voluto rivolgere ai possibili candidati e ai tanti militanti del partito che venerdì sera si sono incontrati per esprimere le prime autocandidature e per dare il via ufficiale alla imponente macchina elettorale organizzativa.
G. Fin, "L'Adige", 1 settembre 2013
Un'assemblea all'insegna dell'unità che ha visto il coordinatore cittadino, artefice dell'incontro, Vanni Scalfi ribadire l'inizio di un percorso «lungo e difficile ma anche esaltante che vedrà l'impegno dell'intero partito a costruire un programma completo e articolato» che si baserà anche sull'esperienza di governo degli ultimi 5 anni. «Non siamo capaci solo a litigare - ha affermato Scalfi - a volte sembra che sia la cosa che ci riesce meglio ma sappiamo anche mostrare e suscitare le nostre energie migliori».
A prendere la parola ad inizio assemblea è stato l'assessore Italo Gilmozzi che ancora una volta ha voluto sottolineare l'importanza dell'unità e del rispetto per la base elettorale.«L'importante risultato che il Partito Democratico ha ottenuto qualche sera fa - ha spiegato il neo coordinatore - non è tanto la mia elezione ma il messaggio di unità che è stato mandato alla comunità. È di questo che i nostri cittadini hanno bisogno perché, ad oggi, il Pd rappresenta la risorsa più importante che hanno i trentini».
Gilmozzi ha fatto poi notare come nell'opinione comune il Partito Democratico venga visto un gruppo di persone pronte a eliminarsi a vicenda. «Questa immagine che molti hanno del Pd nazionale e trentino - ha affermato - è molto significativa e ci deve portare ad una attenta riflessione. Da oggi in poi dobbiamo dare un messaggio diverso perché conoscendo le persone che lavorano in questo partito tutto si può pensare ma non che sia solo un partito di litigiosi».
Un'immagine data dal Pd che il coordinatore non si esime nel definirla vergognosa. «È vero - spiega - che non sappiamo solo litigare ma facciamo vedere solo questo. Si deve riflettere e lo deve fare soprattutto chi ha maggiore visibilità».Una parte importante dell'intervento fatto da Gilmozzi all'assemblea ha riguardato il rispetto per gli elettori e per chi quotidianamente è impegnato nel partito.«Se non c'è un messaggio di unità - ha affermato rivolgendosi ai presenti - cosa volete che la gente si fidi se siamo i primi a non fidarci di noi stessi. E' solo una minoranza del partito che ha questi atteggiamenti sbagliati ma c'è tanta altra gente che si spende quotidianamente». L'impegno richiesto dal coordinatore è quello del rispetto per tutta base del partito democratico.«A pensare ai nostri rappresentanti, a quelli che verranno eletti da tanti cittadini, penso anche ai 100 mascalzoni del Partito Democratico che hanno fatto fuori Romano Prodi a Roma. Sono dei mascalzoni perché non hanno avuto coraggio di dirlo. Il primo impegno è quello di essere rispettosi per tutti quelli che durante la campagna lavoreranno per noi e per tutta la nostra comunità». Per Gilmozzi, infine, l'immagine vera del Partito Democratico è «quella di Barack Obama che ricorda Martin Luther King».
A presentare le prime autocandidature, che dovranno ora essere vagliate dalla commissione elettorale presieduta da Piergiorgio Sester, sono stati i consiglieri provinciali uscenti Michele Nardelli, Sara Ferrari, Mattia Civico e Andrea Rudari, gli assessori comunali Lucia Maestri e Violetta Plotegher, per passare poi a Donata Borgonovo Re e agli altri che hanno inviato il proprio curriculum tra cui Alessandro Brugnoli, Paolo Panebianco, Lillo Gullo, Omar Serra, Danilo Pucci e Giorgia Giuliani.