In occasione del primo incontro ufficiale con il candidato del centrosinistra autonomista, si evidenziano alcuni temi che il Pd del Trentino considera snodi irrinunciabili e capisaldi progettuali su cui necessariamente si chiede di aprire un confronto serrato.
Trento, 27 agosto 2013
Nel corso degli ultimi quindici anni il Centrosinistra trentino ha rappresentato una felice anomalia nel panorama politico del Nord Italia, nel quale il modello dominante è stato quello di una destra leghista e populista. In questo contesto le forze che hanno fondato il Partito Democratico del Trentino hanno valorizzato con la propria impronta riformista alcuni tratti della società trentina: la solidarietà, la cultura dell’autogoverno, del rapporto virtuoso con il territorio e del limite. Con il contributo fondamentale del Partito Democratico del Trentino, gli strumenti dell’Autonomia sono stati utilizzati per sviluppare politiche a favore dei diritti e dell’equità e una crescita sostenibile. Si pensi alle politiche industriali e del lavoro, dove si sono promosse proficue e nuove relazioni tra le parti sociali, tese a garantire occupazione e a valorizzare il capitale umano.
Inoltre, unico caso in Italia, si è introdotto su proposta del Partito Democratico il reddito di garanzia.
Ancora, si pensi ai provvedimenti che puntano a garantire a tutti i diritti fondamentali e il riconoscimento di piena appartenenza alla comunità, a prescindere dal proprio orientamento religioso, culturale o sessuale.
Il Partito Democratico vuole quindi continuare ad essere protagonista nella costruzione di un programma per il futuro del Trentino, nella consapevolezza che le mutate condizioni socio-economiche richiedono nuove risposte. L’obiettivo rimane quello di continuare a far crescere la nostra Autonomia, generando un modello di autogoverno sempre più efficiente, per rendere la Provincia Autonoma di Trento un laboratorio di innovazione fondato sull’equità.
LA SFIDA DELLO SVILUPPO, TRA COMPETITIVITA’ E OCCUPAZIONE.
La crisi ha modificato irreversibilmente la struttura economica e sociale anche della nostra Comunità e la politica non può attardarsi nel compiere scelte coraggiose, a partire dall’opera di semplificazione ed efficientamento della pubblica amministrazione, che deve essere al servizio del cittadino e dell’impresa, valorizzando le risorse umane e le competenze già presenti. Devono essere promossi i processi innovativi nella PA come motore dello sviluppo territoriale, individuando strumenti per rendere consequenziale la visione di governance con l’azione della PA.
Il sostegno all’economia del territorio deve essere garantito da misure sempre meno settoriali e sempre più di sistema per rafforzare la competitività delle nostre imprese agendo su fiscalità, credito e investimenti in innovazione, reti di impresa, internazionalizzazione.
Qualificare le politiche economiche nel segno della selettività e potenziare le politiche attive attraverso l'attuazione ed il rafforzamento della delega sugli ammortizzatori sociali dallo Stato alla Provincia sono due obiettivi prioritari per il Trentino.
Prioritario è il sostegno all’occupazione giovanile e all’accesso delle donne al lavoro, anche al fine di incrementare il PIL provinciale.
E’ necessario proseguire nel sostegno alla produttività tramite agevolazioni fiscali alle imprese e ai lavoratori coinvolti in contrattazioni aziendali e territoriali;qualificare i servizi di incontro tra domanda e offerta di lavoro per studenti, inoccupati e disoccupati. Promuovere la certificazione delle competenze e la formazione continua; creare le condizioni affinché le agenzie formative a tutti i livelli possano interpretare ciò che accade dentro il sistema economico ed il mercato del lavoro. Il lavoro - sia esso dipendente o indipendente - deve entrare fin da subito nei curricula scolastici, in modo che teoria e pratica siano affiancate l'una all'altra fin da banchi di scuola, secondo le migliori esperienze dei modelli duali europei. Per riqualificare il nostro tessuto industriale, orientandolo verso l’innovazione e l’economia della conoscenza, si devono confermare gli investimenti nei poli scientifici e tecnologici dove favorire l’incontro tra mondo dell’impresa e della formazione professionale, università e ricerca, come nel caso del polo della meccatronica.
MOBILITA’
Nei prossimi anni si giocano alcune partite decisive per le vie di comunicazione della nostra terra: rete ferroviaria e autostradale. Sulla rete autostradale occorre ribadire l'impegno per una prosecuzione della gestione dell'A22 da parte di Autobrennero, come valore aggiunto per il territorio. Al tempo stesso va ribadito il no al completamento della Valdastico e a nuove strutture autostradali, spostando invece il traffico dalla gomma alla rotaia, in particolare attraverso la realizzazione del tunnel del Brennero. La nostra vocazione europeista ci spinge a rafforzare i collegamenti internazionali, anche se non a scapito dei trasporti locali, ma ciò deve accadere con il pieno e consapevole coinvolgimento dei cittadini.
AMBIENTE
Lo sviluppo della politica edilizia deve tendere a recuperare, anche in termini energetici, il patrimonio edilizio esistente, con particolare attenzione al patrimonio inutilizzato. Un censimento del territorio provinciale dovrebbe condurre ad un uso prioritario del suolo già consumato, alla rottamazione degli edifici in disuso, al recupero e bonifica dei siti compromessi. Il recupero deve passare attraverso meccanismi di riconversione ecologica: una edilizia ecosostenibile fin dalle fondamenta.
Sul fronte delle risorse idriche, si ribadisce che sono risorse pubbliche: si deve tendere ad un loro uso attento alla qualità delle acque e alla qualità paesaggistica e ambientale. Si sostengano le politiche per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera e la valorizzazione delle risorse locali, anche a fini energetici. Il Partito Democratico sostiene la valorizzazione dei parchi, anche alla luce della loro rilevanza turistica.
INNOVAZIONE E RICERCA
È necessario mettere a frutto gli investimenti fatti negli ultimi anni sulla ricerca e per lo sviluppo, stimolando l’innovazione di servizi e prodotti. Coltivare un clima collaborativo interno al territorio, consci che per le sfide globali serve il knowhow di tutti: della PA, dei territori, dei diversi ambiti della ricerca, delle PMI e grandi aziende. L’innovazione viene dalla contaminazione di saperi, culture e mondi scientifici diversi. L’innovazione permette di aggredire assieme i mercati e il contesto competitivo extra-regionale. È necessario trasformare il Trentino in un insieme di laboratori di innovazione sociale e coltivare la collaborazione con l’Euregio per acquisire competitività europea.
WELFARE, SALUTE E CITTADINANZA
Il PD è per il diritto di cittadinanza di tutti, affinché nessuno si senta escluso. Per questo vuole riqualificare il sistema di welfare, garantendo l’accesso ai servizi, che non possono essere affidati unicamente alle dinamiche del mercato, una presa in carico piena delle persone più fragili, respingendo l’idea che il tema sia risolvibile solo integrando il loro reddito. Dobbiamo investire in nuovi servizi (pubblici e privati), in risposte costruite insieme ai territori, per stringere le maglie di una rete di supporto che fa sentire ognuno membro di questa comunità.
FORMAZIONE SIGNIFICA INVESTIMENTO
Vogliamo una scuola e un’università che investano sul capitale umano come fattore strategico del sistema competitivo trentino; è necessario potenziare la conoscenza e l’uso delle lingue straniere, anche per favorire il processo di apertura e l’internazionalizzazione del Trentino.
Vogliamo che l’università trentina assuma un ruolo guida nella “filiera” della ricerca in Trentino. Quando si parla di università la parola d’ordine deve sì essere il merito, ma perché ci sia merito è necessario ragionare prima e soprattutto in termini di equità.
Un’università giusta è un’università che non dimentica nessuno, a misura di studente e calibrata sulle sue necessità, che sappia valorizzare i talenti e non affossarne le aspettative, per questo vogliamo che il meccanismo di tassazione sia più equo e maggiormente fondato sulla progressività.
LA CULTURA STRATEGICA PER LO SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO (SUPERANDO LA CULTURA EVENTO/CONSENSO)
La cultura è un fattore importante dello sviluppo economico e sociale del Trentino, in grado di rafforzare un'identità che coniughi storia e apertura alla modernità. La cultura assume oggi un'importanza strategica all'interno delle politiche di sviluppo socio-economico territoriale. E’ necessaria una governance forte sulle politiche culturali, capace di dare respiro ad una visione ampia e lungimirante, che valorizzi le ricchezze del nostro territorio con un progetto comune. È importante progettare e realizzare sul nostro territorio i distretti culturali, partendo da subito dal distretto culturale di Trento e Rovereto, capace di superare i limiti del localismo e di riorganizzare in termini funzionali il sistema museale.
Per fare questo è necessario un forte investimento sul management, per dare alla luce un progetto unitario, frutto di un indirizzo politico chiaro, che vada nella direzione di valorizzare il patrimonio esistente, sfruttandone le potenzialità e rendendo la Provincia crocevia culturale e culla di cultura.
AUTONOMIA E LE SUE RIFORME
A statuto invariato vogliamo rendere gli organi istituzionali a costo zero, espandendo l’esperienza della staffetta della Presidenza della Regione alla Presidenza del Consiglio e prevedendo che la Giunta regionale, nella sua composizione, sia formata esclusivamente da assessori provinciali.
È necessario lavorare alla riforma dello Statuto d’Autonomia, adeguandolo ad un contesto profondamente modificato, nell’ottica di un’autonomia responsabile, integrale ed europea. Il ruolo della Regione è fondamentale per disegnare questa nuova autonomia. Il nuovo Statuto dovrà disegnare una Regione più leggera, trasferendo le competenze amministrative residue alle Provincie; più europea, quale strumento per la partecipazione delle Province al GECT EUREGIO e per la costruzione di reti di collaborazione con i territori confinanti; più salda, quale spazio istituzionale di incontro e collaborazione politica tra le due Province sui temi dello sviluppo. Garante del processo di coesione tra le diverse componenti linguistiche, garante dei diritti di cittadinanza, di indirizzo alla collaborazione fra Trentino e Südtirol, aprendosi in prospettiva al confronto con i territori del Tirolo, dell’area dolomitica e delle altre regioni confinanti.
Va ripensato il modello di sviluppo locale e della pianificazione territoriale, valorizzando le specificità dei singoli sistemi territoriali, potenziando uno sviluppo in senso policentrico, decentrando competenze provinciali, governando la frammentazione comunale, gestendo funzioni in forma associata, perseguendo risparmi di gestione. È necessario pensare alle Comunità come a delle agenzie di sviluppo locale, permettendo una maggiore flessibilità nelle gestioni associate, ridefinendo la composizione ed il ruolo della assemblee, incentivando la fusione dei comuni.