Il compromesso che si profila prevede che l'assessore comunale non venga nominato segretario ma solamente coordinatore fino alle prossime elezioni provinciali. All'attuale leader dei democratici spetterebbe invece il compito di portare il partito al congresso in cui si deciderà l'assetto politico per i prossimi anni.
A. Conte, "L'Adige", 27 agosto 2013
Il Pd cerca un compromesso sul ruolo da assegnare a Italo Gilmozzi per la campagna elettorale. Ieri, dopo una giornata fitta di contatti tra il segretario dimissionario Michele Nicoletti, il presidente dell'assemblea Roberto Pinter e altri esponenti del partito, pare che si sia arrivati a un accordo che sarà sottoposto questa sera all'assemblea convocata per le 19 all'Hotel Sporting a Trento Sud.
A. Conte, "L'Adige", 27 agosto 2013
L'ipotesi più accreditata vede la permanenza di Michele Nicoletti a segretario e di Roberto Pinter a presidente dell'assemblea. Il primo, dimissionario, non sarà sostituito perché mancherebbe il 66% dei voti in assemblea necessari per legittimare il successore e perché sarà Nicoletti a portare il Pd al congresso post-elettorale. Gilmozzi, attuale assessore comunale ai lavori pubblici a Trento, diventerebbe così il coordinatore della campagna elettorale. Su tale punto c'è ancora discussione tra le varie anime del partito: c'è chi chiede di dare a Gilmozzi una legittimazione politica, rendendolo di fatto il volto che rappresenta il Pd da qui alle elezioni e che incarna la linea politica. E c'è chi, invece, lo vede più con un ruolo organizzativo.
Da parte sua Gilmozzi fa sapere solo che «se c'è un ampio consenso attorno alla mia figura, sono disponibile». A quanto pare, però, da parte di Gilmozzi ci sarebbe stata la richiesta di una legittimazione politica vera e propria, scartando quindi la nomina a segretario di tipo organizzativo.
Nel partito, a chiedere una scelta netta sono sia Sara Ferrari che ribadisce il proprio appoggio a Gilmozzi e ammonisce il partito a «definire una volta per tutte» una questione che all'esterno crea disorientamento. E, soprattutto, il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti che dice: «Finiamola di farci del male». «Il Pd deve uscire con una soluzione definitiva, dobbiamo evitare di continuare a farci del male». dice Dorigatti, elemento di peso del Partito democratico. Dorigatti chiede ai suoi di non mettere in dubbio la scelta di Italo Gilmozzi come responsabile del partito. «Si tratta di una scelta a termine - sottolinea Dorigatti - fino alle elezioni di ottobre.
Le discussioni interne andranno riprese in occasione del congresso provinciale, ma qui è necessario ora rispondere agli elettori e alla gente che guarda al Pd e che ci chiede unità e prospettiva per poter rispondere ai problemi che la società trentina ha». Insomma, per Dorigatti è fondamentale superare l'impasse attuale, «prendere atto del risultato negativo delle primarie» e cercare di guardare avanti per «mettere assieme una lista importante per le provinciali e per rafforzare il programma, sostenendo il candidato presidente che è Ugo Rossi, all'interno di una coalizione da rafforzare».
Per superare il primo passaggio senza traumi, è fondamentale, per Dorigatti che questa sera «si dia l'incarico pieno a Italo Gilmozzi, incarico a termine sottolineo, senza ora tirare indietro e fare dei distinguo». Per Dorigatti, infatti, prima si definisce la questione, che ormai tiene in sospeso il Pd provinciale da circa due mesi, prima è possibile concentrarsi sulle prossime elezioni provinciali. «Nelle quali - afferma ancora Dorigatti - dobbiamo arrivare a superare il 40% dei voti, altrimenti sarà come aver perso». Il riferimento è al fatto che, vista anche l'abolizione della porta girevole sugli assessori, occorre ottenere il premio di maggioranza che garantisce 21 consiglieri su 35.