«Noi abbiamo fatto una proposta allo Stato in cui tutti vincono: la Provincia è pronta ad accollarsi i 450 milioni di euro che Roma paga per le sue strutture e compiti in Trentino. In cambio, il governo regoli una volta per tutte la questione del contributo finanziario provinciale e si dimentichi del Trentino». Il presidente della Provincia Alberto Pacher chiarisce che da Roma non sono arrivate notizie circa un nuovo taglio della spesa.
"L'Adige", 24 agosto 2013
«Sulla spending review, se ci sarà - afferma Pacher - la Provincia ha sempre dimostrato di esserci e di non nascondersi. Dico però che credo e spero che ne parlino prima con noi e che tengano conto di quanto c'è stato in precedenza». II riferimento è al contributo pesante, in termini ormai di un terzo del bilancio provinciale, del Trentino al risanamento dei conti dello Stato. «Noi non ci nascondiamo - spiega Pacher - e anzi nelle scorse settimane abbiamo rilanciato una proposta al governo nazionale per arrivare a sistemare definitivamente la questione». Trento punta a pagare la spesa regionalizzata dello Stato (quanto cioè Roma versa per carabinieri, magistrati, agenzie e così via) in cambio di un azzeramento di richieste di nuovi sacrifici per il futuro. «Con l'accollamento anche di queste cifre - spiega ancora Pacher - arriveremmo a quota 1,8 miliardi di euro annui che il Trentino dà allo Stato su un bilancio di 4,6 miliardi di euro». Insomma, una quota sufficiente, secondo Pacher che chiarisce pure come una scelta definitiva sui rapporti finanziari tra Trento e Roma consentirebbe di contenere l'annoso e «sgradevolissimo» problema delle «impugnative contro le norme di carattere finanziario che ormai sono arrivate a quota 15 e che abbiamo tutte vinto». Ciononostante, Roma ancora non ha versato quanto la Corte costituzionale ha dichiarato della Provincia, ovvero la riserva all'erario: «Solo questa vale 180 milioni di euro annui - spiega Pacher - e va restituita alle casse provinciali». Anche tale aspetto sarà fatto valere nei prossimi sviluppi dei rapporti con Roma che, chiarisce il presidente della Provincia, sono stati di fatto congelati dalle fibrillazioni della maggioranza che potrebbero portare a una crisi di governo in tempi rapidi. Per questo è tutto fermo sia nella ricerca del referente del governo per le questioni con Trento, sia nella nomina della nuova Commissione dei 12. Per capire se ci saranno progressi, occorrerà attendere che si valichi, in un modo o nell'altro, il nodo della decadenza del leader del Pdl Silvio Berlusconi dal Senato.