La marcia di avvicinamento del Partito Democratico alle provinciali del 27 ottobre è scandita anche nell'Alto Garda e Ledro da un alto tasso di incertezza e in parte anche da una buona dose di conflittualità. Con lo spettro, che nessuno vuole prendere in considerazione, di non riuscire a mandare nemmeno un proprio rappresentante in consiglio provinciale, così come è avvenuto nell'ultima legislatura, relegando ancora una volta il territorio a «Cenerentola del Trentino».P. Liserre, "L'Adige", 23 agosto 2013
Nella serata di lunedì il Coordinamento di valle del Pd, convocato dalla coordinatrice Tiziana Betta, ha messo sul tavolo una rosa di nomi «candidabili» che andrebbero poi trasmessi alla commissione elettorale provinciale, l'organo deputato alla formazione ufficiale della lista. Senza però riuscire a chiudere il discorso e rinviando il tutto ad un'ulteriore riunione in programma proprio oggi. Il ventaglio di possibilità oggi sul tappeto non contempla «presenze arcensi» dopo il passo indietro (ad oggi) dell'attuale assessore ed ex sindaco di Arco Renato Veronesi sulla cui candidabilità non c'è stata unanimità di consensi all'interno dello stesso circolo arcense. Un «no, grazie» che fa il paio con quello espresso ufficialmente ieri dall'ex sindaco di Drena ed oggi assessore della Comunità di Valle Tarcisio Michelotti, il cui nome è comunque stato preso in seria considerazione dal coordinamento dell'altra sera: «Ho avuto tantissime sollecitazioni, ne sono rimasto favorevolmente sorprese e ringrazio tutti ma non intendo accettare per tutta una serie di motivi - ci ha detto ieri l'assessore Michelotti - Ho fatto per dieci anni il sindaco di Drena, da tre sono alla Comunità di Valle dove ho un mandato che intendo concludere. Ritengo giusto un ricambio che possa garantire al nostro territorio una risposta a quel bisogno di rappresentatività che l'Alto Garda e Ledro merita. Perché non possiamo più essere la Cenerentola del Trentino». Michelotti e Veronesi fanno un passo indietro, sul tavolo delle candidature in gioco restano altri nomi. Compreso quello dell'attuale sindaco di Riva Adalberto Mosaner e della collega di giunta nonché assessore al bilancio Maria Flavia Brunelli. Al coordinamento dell'altra sera il commissario straordinario del Circolo di Riva, Rino Sbop, ha avanzato la richiesta di prendere seriamente in considerazione anche l'opzione che porta a Roberto Pellegrini , recentemente confermato alla guida di «Riva Fiere&Congressi» per il terzo mandato. «È vero - ammette Sbop - Questa proposta c'è stata nell'ottica di un approfondimento rispetto alla disponibilità e alla possibilità anche di questa candidatura. Le elezioni si fanno per prendere voti e quindi, al di là della professionalità e delle capacità di ogni candidato, bisogna tenere presente anche la capacità attrattiva di consensi di chi si propone. Mosaner? È un nome assolutamente di prestigio». Sbop non si sbilancia, il diretto interessato ha interrotto le comunicazioni, ma rispetto all'ipotesi Pellegrini dall'interno dello stesso partito emerge la considerazione che, a differenza di cinque anni or sono, non c'è stato ad oggi un «no» secco, a prescindere, comunque inappellabile, da parte del possibile candidato.Assieme a quelli di Pellegrini, Mosaner e Brunelli, restano poi sul tavolo anche i nomi di Patrizia Angeli e di Massimo Bortolameotti, entrambi droati, il secondo segretario proprio del Circolo di Dro e Drena. Ovvero colui che ha firmato un recente documento del circolo in cui s'invita chi di dovere a «lasciare lavorare chi già ha un ruolo nelle giunte comunali e di Valle» e «ad individuare altre persone competenti per cercare di eleggerle in Provincia».
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