«Dellai deve stare a Roma, per garantire il Trentino»

Dellai capolista dell'Upt, alle elezioni provinciali, non è un’ipotesi che convince. Sono gli stessi rappresentanti della coalizione di centrosinistra autonomista, Rossi, Olivi e Gilmozzi, a non credere a un suo “ritorno in campo” e a rilanciare, per l’ex Governatore, un ruolo diverso: quello della figura di raccordo e di collegamento tra la Provincia di Trento e il Governo centrale di Roma.
L. Pianesi, "Trentino", 15 agosto 2013


«Penso che la scelta di mettere o meno, Dellai capolista dell'Upt, spetti solo ed esclusivamente alla commissione elettorale del suo partito – spiega il candidato presidente della coalizione, Ugo Rossi – e comunque mi sembra un'ipotesi scartata già dallo stesso ex presidente. Io penso, però, che se Dellai rimanesse a Roma potrebbe essere ancora più utile al Trentino. Lui è la persona più adatta per gestire i rapporti tra la Provincia e il Governo centrale perché ha carisma e grande esperienza politica. Ma se alla fine l’Upt decidesse di candidarlo non sarò sicuramente io a mettermi di traverso. Con lui ho un rapporto ottimo e sono certo potrebbe dare un bel contributo alla coalizione».
Sulla stessa linea il capolista del Partito democratico, Alessandro Olivi: «Il ruolo di Dellai è a Roma - spiega l’assessore alle attività produttive della Provincia - sicuramente per garantire i rapporti tra noi e il governo nazionale, ma anche perché è l’unico che sa come costruire i processi politici che dal territorio salgono verso le istituzioni. E io sono convinto che potrebbe farsi promotore di un progetto nuovo. Costruire dei laboratori, nelle diverse realtà locali del Paese, che spingano per la creazione di movimenti e partiti territoriali. Il centrosinistra, che ha una vocazione nazionale, potrebbe appoggiarli e assisterli per ricreare, anche in altre regioni e in altri contesti, diversi dal nostro, il modello trentino di coalizione di centrosinistra autonomista. Se Dellai, invece, fosse candidato alle provinciali sarebbe un segnale di debolezza verso l’elettorato. Mi pare che noi abbiamo l’esigenza di far percepire, all’esterno, che stiamo costruendo una coalizione capace di valorizzare la stagione passata, che rivendichiamo tutti con orgoglio, ma che al tempo stesso sia in grado di andare oltre e di fare un passo avanti. E per questo dobbiamo costruire una leadership non di uomini ma di coalizione».
E un no secco a Dellai capolista dell’Upt, è arrivato anche da Mauro Gilmozzi: «La nostra coalizione non mette in lista nomi solo per tirare su voti - commenta l’assessore ai lavori pubblici della Provincia - anche se si tratta di Lorenzo Dellai che è il nostro punto di riferimento e sempre lo sarà. La nostra commissione elettorale farà le sue valutazioni però c’è il problema dell’incompatibilità delle cariche. Se l’ex Governatore fosse eletto, infatti, non potrebbe fare stare sia in Provincia che in Parlamento. Insomma l’ipotesi non è molto percorribile. L’Upt s’è preso un impegno di coalizione anche nell’ordine di un progetto che vede Dellai a Roma». Tutti d’accordo, dunque. Lorenzo Dellai non si muove. E sull’ipotesi di un ritorno dell’Upt al vecchio ed evocativo nome della Margherita Gilmozzi frena: «Vogliamo tornare ad essere un partito inclusivo e aperto. Per questo ci rifacciamo allo spirito della Margherita. Ma di cambiare il nostro nome al momento non se ne parla, siamo all’inizio di un percorso, non alla fine quando si decidono i nomi».