Il presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, interviene nella sua veste istituzionale con un comunicato per stigmatizzare le dichiarazioni di Diego Mosna che ieri aveva detto che se non sarà eletto presidente della Provincia si dometterà perché non gli interessa fare il consigliere provinciale.«Non ritengo opportuno far passare sotto silenzio - scrive il presidente Dorigatti - l'affermazione del candidato alla presidenza della Provincia di "Progetto Trentino", Diego Mosna, con la quale, oltre a svilire il ruolo del legislativo, traccia un colpo di penna sul concetto della rappresentanza democratica.
"L'Adige", 8 agosto 2013
Il consigliere provinciale esprime la base dell'intero impianto democratico, in quanto portatore delle istanze popolari, che trova nell'assemblea legislativa la massima espressione della partecipazione dei cittadini nelle istituzioni. È l'assemblea legislativa (cosa ben diversa da un consiglio di amministrazione) che fa e approva le leggi, che guida il processo amministrativo e che sovrintende ad un corretto utilizzo delle risorse».
Non solo Dorigatti fa dunque una lezione di diritto pubblico all'imprenditore che ha deciso di buttarsi in politica, ma gli fa anche la ramanzina concludendo: «Ritenere il ruolo del consigliere e quindi del consiglio provinciale marginale, o come fa Mosna, del tutto insignificante, tanto da rifiutarlo quasi con senso di disprezzo, vuol dire non avere capito nulla di partecipazione democratica e di un'autonomia che trae le sue origini e la sua forza proprio dalla cooperazione dei singoli territori, delle singole componenti sociali e delle singole persone».Il presidente precisa di aver deciso di intervenire per il «rispetto del consiglio provinciale e dei 35 consiglieri».
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