La consigliera Sara Ferrari è tornata all’attacco, chiedendo che in Trentino venga garantita la disponibilità diffusa a praticare il parto indolore. Si tratta di una battaglia che Ferrari conduce dall’ottobre 2010, quando il Gruppo consiliare del Pd del Trentino depositò un disegno di legge al riguardo. Nonostante le numerose interrogazioni della consigliera Sara Ferrari, da allora niente è stato realizzato fino al dicembre 2012, quando è stata approvata la legge finanziaria 2013.
"Trentino", 6 agosto 2013
L’articolo 54 di tale legge riporta che «la Provincia organizza il servizio sanitario provinciale in modo da garantire ad ogni donna in stato di gravidanza il parto indolore».
A fine 2012, inoltre il Ministro della Salute ha aggiornato i Livelli Essenziali di Assistenza, stabilendo che le Regioni individuino delle strutture dove si possa effettuare l’analgesia epidurale. Ancora oggi, però, il parto fisiologico indolore non è garantito presso l’ospedale S. Chiara di Trento. E Sara Ferrari ne chiede il motivo nell’interrogazione.
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Nell’ottobre del 2010 veniva depositato un disegno di legge dal Gruppo consiliare del Partito democratico del Trentino, prima firmataria la sottoscritta consigliera Sara Ferrari, affinché anche in Trentino venisse garantita la disponibilità diffusa di praticare il parto indolore (Disegno di legge n. 152/XIV Disposizioni in materia di parto fisiologico indolore).
Su richiesta dell’Assessore competente, nell’ottobre del 2011, in occasione della discussione in IV commissione legislativa della disegno di legge, ho acconsentito a sospendere l’iter legislativo a fronte dell’impegno dello stesso Assessore, assunto in quell’occasione, di garantire alle donne trentine la reale possibilità di scegliere il parto indolore, attraverso un percorso più veloce rispetto legge, cioè tramite una delibera di giunta che in tempi rapidi avrebbe dato mandato all’Azienda sanitaria provinciale di organizzare il servizio almeno nell’ospedale pubblico di Trento e forse in quello di Rovereto.
Il 15 febbraio 2012, visto che non era stato fatto ancora nulla di quanto promesso dall’Assessore, ho depositato in Consiglio una interrogazione a risposta immediata sulla materia (int. n. 4094/XIV).
Nella seduta del 22 febbraio 2012 l’Assessore competente, in risposta all’interrogazione, affermava in aula che “in questi giorni il primario di ginecologia, con i suoi collaboratori e con la direzione sanitaria dell'Azienda, ha elaborato una prima ipotesi che potrà costituire la base per procedere all'adozione di un provvedimento, che, come avevamo peraltro concordato, evidentemente potrà essere anche esaminato nel dettaglio” (Res. Integ. Seduta antimeridiana del 22 febbraio 2012/XIV).
Il 10 ottobre 2012 ho depositato un’altra interrogazione (int. n. 5199/XIV Perché il servizio sanitario provinciale non garantisce ancora il parto indolore) per sapere per quale motivo, a fronte di impegni assunti in Consiglio dall’Assessore competente, non era stato adottato alcun provvedimento finalizzato a garantire l’offerta di parto indolore nelle strutture pubbliche. A tutt’oggi quest’ultima interrogazione, in spregio al regolamento del Consiglio provinciale, è ancora senza risposta. Nel frattempo ci sono state alcune novità.
L’articolo 54 della legge finanziaria 2013, approvata nel dicembre dello scorso anno, ha modificato la legge provinciale sulla tutela della salute introducendo norme relative al parto fisiologico indolore (art. 48 bis lp 16/2010).
Queste norme prevedono che (c.1) “Nel rispetto del diritto di libera scelta della donna sulle modalità e sullo svolgimento del parto, la Provincia promuove il parto fisiologico, favorendo l'appropriatezza degli interventi, anche per ridurre il ricorso al taglio cesareo; la Provincia organizza il servizio sanitario provinciale in modo da garantire ad ogni donna in stato di gravidanza che lo richieda un parto fisiologico indolore, attraverso l'uso di tecniche analgesiche e in particolare della partoanalgesia epidurale” e che (c. 3) “L'Azienda provinciale per i servizi sanitari, direttamente o attraverso i consultori per i singoli, la coppia e la famiglia, assicura l'informazione sulle possibilità, sui limiti e sui rischi delle tecniche antalgiche nel parto. L'informazione è chiara, precisa, completa e comprende l'indicazione delle strutture dove sono usate le tecniche antalgiche.”
A fine 2013 il ministro della Salute Renato Balduzzi ha aggiornato i Lea (livelli essenziali di assistenza) e stabilito la “maggiore diffusione dell’analgesia epidurale, prevedendo che le Regioni individuino nel proprio territorio le strutture che effettuano tali procedure e che sviluppino appositi programmi volti a diffondere l’utilizzo delle procedure stesse”.
Nonostante ciò, oggi, 25 luglio 2013, alle donne che richiedano, presso l’ospedale Santa Chiara di Trento “un parto fisiologico indolore, attraverso l'uso di tecniche analgesiche e in particolare della partoanalgesia epidurale” viene ancora risposto “vedremo, forse, dipende dalla disponibilità di anestesisti, dipende da …”. L’organizzazione del parto indolore non risulta che sia presente nemmeno negli obiettivi di reparto assegnati dal direttore dell'ospedale per l'anno in corso. Insomma, ciò che la Provincia, nel rispetto delle leggi che si è data, dovrebbe garantire ad ogni donna, non è affatto garantito e rimane nell’alveo delle possibilità, esposto ad eventi aleatori, disponibilità degli anestesisti, disponibilità di sale operatorie ecc., che in sostanza inficiano quello che dovrebbe essere un diritto.
Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente
per sapere:
quando finalmente si concretizzeranno le norme stabilite nella finanziaria provinciale 2013 e sarà possibile a tutte le donne trentine che ne facciano richiesta avere un parto fisiologico indolore attraverso l’utilizzo dell’anestesia epidurale, ovvero accedere ad una prestazione sanitaria riconosciuta anche nei livelli essenziali di assistenza che il Servizio sanitario nazionale eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza;
per quale motivo, nonostante gli impegni più volte assunti dall’Assessore, nonostante le norme provinciali introdotte con la finanziaria provinciale 2013, nonostante l’aggiornamento dei Lea l’Azienda Sanitaria provinciale non è in grado di garantire a tutte le donne che ne facciano richiesta un parto fisiologico indolore utilizzando l’anestesia epidurale.
cons.ra Sara Ferrari