Mosna e De Laurentis, Olivi all'attacco

Dall’esponente del Pd arriva un duro messaggio alla propria coalizione: «Dobbiamo capire che occorre concentrarsi sulla crescita, sennò si perdono consensi»
Il responsabile dell’industria difende i cinque anni di lavoro della giunta: «Nessuno ha fatto così tanto per sostenere le imprese». Sulla burocrazia: «Rivoltarla come un calzino».
A. Conte, "L'Adige", 6 agosto 2013

Non lasciare la bandiera delle politiche a favore dell'impresa, della crescita e della semplificazione agli imprenditori, Diego Mosna e Roberto De Laurentis, apparsi sulla scena politica. «Avrei preferito sentir parlare meno di Miss Italia e più di Whirlpool e dei problemi del lavoro» dice Alessandro Olivi parlando al proprio partito, il Pd, e chiedendo alla coalizione, a partire dal candidato presidente Ugo Rossi, di «rimettere al centro le politiche di crescita ed economiche con al primo punto l'obiettivo di creare lavoro». L'assessore Olivi, insomma, chiede ai propri compagni di viaggio nella campagna elettorale alle porte di «andare all'attacco sulle proposte per l'economia», ricordando che non è detto che gli imprenditori siano «più efficienti» nel trovare le soluzioni per l'economia e il lavoro.
«Sulle politiche di questo tipo siamo più credibili noi» aggiunge Olivi. 
Assessore Olivi, sulla scena politica si sono presentati imprese e imprenditori con ruoli di primo piano. Che ne pensa? Una volta i partiti puntavano a cercare per le proprie liste personaggi della cultura, della scuola, del sociale; oggi dell'economia. Non sono preoccupato, anzi mi pare il segno dei tempi: l'economia, da cinque anni a questa parte, e la sua crisi sono al centro dell'attenzione e lo saranno sempre di più in futuro. 
Ritiene che persone provenienti dall'economia possano sottrarre voti alla vostra coalizione? Noi non dobbiamo lasciare agli schieramenti alternativi al nostro la bandiera sui temi e sui problemi veri delle imprese. Non ci sto a un centrosinistra autonomista che non metta al centro i temi dell'economia, della crescita e della competitività. 
Nota una sottovalutazione di questi temi? Sono preoccupato per il fatto che mi pare che qualche volta il centrosinistra pensi di vincere le elezioni senza affrontare questi aspetti. Non temo il dibattito su quanto fatto, perché nessuno come il Trentino nei cinque anni della crisi ha messo in campo aiuti, sostegni, incentivi, riforme per le imprese. Da questo occorre ripartire per riuscire a rilanciare. 
A cosa pensa? Noi tutti, ma in particolare una certa sinistra deve imparare da ciò che è accaduto in questa crisi una cosa: senza crescita, senza creazione di ricchezza, non la si può redistribuire.  Cosa occorre fare per andare in questa direzione? Nella legislatura noi abbiamo fatto molto e bene per sostenere le imprese e queste ultime devono essere chiamate a una assunzione della responsabilità: dico no a una semplificazione demagogica in cui si oppone l'economia alla politica. Però sui problemi veri segnalati dalle imprese, dobbiamo intervenire. 
Cosa occorre fare sulla macchina provinciale? Uno dei problemi posti da De Laurentis, con cui ho un ottimo rapporto, è quello della burocrazia. Il problema, al di là di alcune semplificazioni, c'è. Dico quindi alla mia coalizione: non sono disponibile a fare il difensore acritico di quello che non funziona. La burocrazia va rivoltata come un calzino, perché in questi anni abbiamo accumulato incrostazioni che dobbiamo sgretolare: dove la pubblica amministrazione è efficiente, l'economia va meglio. De Laurentis e Mosna puntano molto su ricette per rilanciare l'economia. Massimo rispetto per tutti, però non è affidandosi a singoli protagonisti dell'impresa che si trovano le soluzioni dei problemi. Per Mosna, ad esempio, non è detto che chi è a capo di un'impresa o di un mondo dell'economia possa per questo da solo essere più efficace. 
Cosa propone in alternativa? Io ritengo fondamentale che le poltiche di intervento pubblico nell'economia devono avere il lavoro come il presupposto. Io ritengo che su tali scelte e soluzioni, come hanno dimostrato le politiche degli ultimi cinque anni di giunta, noi siamo più credibili. 
Ne parlerà con Rossi? Io voglio dirlo a tutti i componenti della coalizione e in particolare a Rossi: serve chiarezza sui temi della crescita e dell'economia. Soprattutto non dobbiamo stare sulla difensiva rispetto al centrodestra, dobbiamo essere in grado di andare all'attacco e di proporre soluzioni nuove per una crisi che ha dimensioni sconosciute rispetto a quelle del passato.