Per Tonini nessun dubbio: «Sentenza gravissima». Biancofiore rimette il suo mandato a Berlusconi.
"Trentino", 2 agosto 2013
TRENTO Condanna confermata, resta da ridefinire solo la pena accessoria, l’interdizione dai pubblici uffici (e quindi anche dalle cariche di rappresentanza politica), comminata per una durata di cinque anni dalla Corte d’Appello di Milano che ora dovrà ricalcolare questo unico aspetto della sentenza. Per Berlusconi e il Pdl non è stata una bella giornata. E la prima reazione interna al partito, è stata quella di Michaela Biancofiore che ha immediatamente annunciato la sua intenzione di rimettere nelle mani del Cavaliere il suo mandato di sottosegretario. «Questa condanna è l’Apocalisse - ha detto - la fine del mondo politico italiano e di una parvenza di democrazia nel Paese. Oggi più che mai ci stringiamo intorno a lui».
Lorenzo Dellai, capogruppo di Scelta Civica, rende bene, invece, il clima che si respira nelle file di centro-sinistra nelle ore successive al pronunciamento della Corte: «In questo momento nessuno sa cosa succederà. I colleghi deputati del Pdl si sono appena riuniti, è anche saltata una riunione dei capigruppo, già prevista. C’è grande tensione qui a Montecitorio. Tutti auspichiamo che possa comunque sopravvivere un periodo di stabilità politica. Ma è impossibile fare delle previsioni». Per Dellai, non esistono meccanismi preordinati, né reazioni obbligate: «Non ci sono ricadute automatiche, ma il clima, come tutti ricorderanno era già molto teso prima della sentenza. Bisognerà attendere per capire cosa accadrà. Ogni previsione, in questo momento, sarebbe azzardata».
Giorgio Tonini, dal Senato, è invece duro nei confronti dell’ex presidente del consiglio: «Quella della Cassazione è una sentenza molto pesante e gravissima: i giudici della Corte affermano che Berlusconi è colpevole di frode fiscale e che questo reato è stato compiuto da un uomo di governo. Il quale non solo si occupava delle sue aziende mentre governava l’Italia, ma anche della attività illecite delle sue aziende».
Sui possibili sviluppi, invece, è più possibilista, ma rimanda al partito di Berlusconi ogni responsabilità in merito alla sopravvivenza o meno dell’attuale governo, sostenuto anche dal Pd. «Ora dipende tutto dal Pdl, chiamato a distinguere tra la propria sorte e quella processuale di Berlusconi. Un conto sono i processi di Berlusconi, un altro è la responsabilità di governo».