Di fronte ad una sconfitta non annunciata, non basta un po' di fondotinta e qualche colpo di rossetto per ripresentare un volto nuovo di un partito diviso, incapace di trovare sintesi, lacerato da profonde divisioni e personalismi. Occorre un cambio d'immagine e l'assunzione di massicce dosi di umiltà: ma soprattutto una capacità di assumere decisioni democraticamente condivise. Per questo dimissioni non formali (cioè nella speranza certezza che saranno respinte) del gruppo dirigente.Lanfranco Cis, "Trentino", 19 luglio 2013
Dal segretario Nicoletti al presidente Pinter. Troppo comodo accontentarsi delle dimissioni di Scalfi e Lorandi. Abbiamo perso perché i nostri elettori sono stufi di essere chiamati a ratificare scelte che maturano e vengono prese da ristretti gruppi. Prendiamo ad esempio la scelta del nostro candidato per le primarie di coalizione: con tenacia suicida abbiamo allungato per mesi una discussione tutta interna, rinviando per una decina di volte la decisione; per arrivare alla fine ad una scelta assunta quasi alla scadenza dei termini, che ha costretto il nostro candidato a muoversi con grande generosità e competenza, ma con poco tempo a disposizione, ottenendo nonostante questo un buon risultato. Il timore è che nelle prossime settimane si attivi lo stesso meccanismo arrivando a ridosso delle elezioni con la scelta dei nomi della lista decisa fuori da un confronto e con una larga condivisione. La voce e la titolarità delle scelte questa volta deve essere in larghissima parte affidata ai circoli e alle assemblee territoriali in un confronto vero e aperto con i nostri elettori. Individuando nomi nuovi che possano dare il segno che anche il PD ogni tanto riesce a sintonizzarsi sulla richiesta di cambiamento e di rinnovamento. Dobbiamo riconquistare i nostri disaffezionati cittadini elettori a credere ancora al valore della coalizione di Centro sinistra autonomista, superando la comprensibile delusione, ma ribandendo che le primarie hanno decretato un vincitore: Ugo Rossi è il nostro candidato di coalizione e quindi deve trovare tutto il nostro appoggio e costruendo intorno a lui la nuova squadra per governare la nostra Provincia. Lo sforzo che dovremo fare nelle prossime settimane sarà quello di individuare una lista di uomini e donne capaci, competenti e rinnovati in grado di interpretare i valori della solidarietà e del riformismo per rilanciare un progetto che ci deve vedere ancora protagonisti nel governo del Trentino. Non è un momento facile, e la situazione nazionale non ci aiuta, ma dobbiamo farcela. Solo così potremo sperare di non aggiungere un altra perla alla collana di sconfitte (o non vittorie ) che sembra essere l'unico ornamento che siamo capaci di metterci al collo (l'altro, ma più estremo potrebbe essere un cappio per il suicidio).
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino