La Provincia autonoma di Trento, con l'assessore all'industria Alessandro Olivi, i vertici della Whirlpool e dei sindacati Cgil, Cisl, Uil hanno sottoscritto oggi un importante «accordo quadro» che affronta i tre nodi principali sul tappeto: i tempi della dismissione dello stabilimento di Spini; il piano straordinario per il sostegno dei lavoratori e la loro ricollocazione; le attività sostitutive. "Quello di oggi è un buon punto di partenza - ha detto l'assessore Olivi in margine alla firma - che non era affatto scontato all'inizio di questa crisi e che testimonia del senso di corresponsabilità di tutti i soggetti coinvolti.
Fin dal primo giorno avevo detto che non sarebbe stato ammissibile gestire una crisi di questo tipo accettando le prime soluzioni che l'azienda aveva prospettato. Avevamo chiesto di prolungare l'attività produttiva e di utilizzare gli ammortizzatori sociali al massimo delle loro possibilità, costruendo quindi un 'ponte' temporale di lunga durata e accompagnando i lavoratori anche sul versante della loro riqualificazione. Questo perché abbiamo sempre puntato sulla promozione del lavoro e non sulla sola assistenza. Siamo molto contenti quindi dell'esito raggiunto finora. Anche il percorso di riqualificazione che abbiamo iniziato a costruire con l'azienda riguarda da un lato nuove iniziative sul versante industriale ma dall'altro un forte investimento nel capitale umano. Dalla settimana prossima inizierò una serie di incontri bilaterali con Whirlpool per individuare nuove possibili partnership e collaborazioni".Alla firma del protocollo, oggi in Provincia, cui faranno seguito specifiche intese per ciascuno dei suddetti punti, la Provincia era rappresentata dunque dall’assessore all’industria, artigianato, commercio e cooperazione, Alessandro Olivi; per Whirlpool Europe erano presenti il direttore risorse umane e relazioni industriali EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa), Francesca Morichini, il responsabile risorse umane del sito di Spini di Gardolo, Giovanni Buonajuto, il direttore operazioni industriali EMEA, Nicola De Guida, il direttore del sito di Spini di Gardolo, Manuel Rossi, con l’assistenza del presidente di Confindustria Trento, Paolo Mazzalai; da parte sindacale, presenti le confederazioni sindacali, la firma dell’atto è di Roberto Grasselli e Manuela Terragnolo (FIOM) Luciano Remorini (FIM) e Luciano Carmelo Atanasio (UILM), unitamente alla RSU di stabilimento.L’accordo raggiunto oggi fa seguito all’apertura della procedura di mobilità per i 466 dipendenti di Spini, avvenuta il 28 giugno, ed è frutto del confronto portato avanti in modo determinato ma responsabile, sia da parte dell’azienda sia da parte del sindacato, con il sostegno di tutti i lavoratori, e alla serrata agenda di incontri promossi a livello istituzionale dall’assessore Olivi, per mitigare l’impatto della dismissione dello stabilimento sui lavoratori, sull’indotto e sul tessuto produttivo trentino.I punti salienti dell’accordo sono: a) tempi di dismissione dello stabilimento: non prima del 1° febbraio 2014, data dalla quale la cessazione avverrà in modo progressivo; b) piano sociale: - ricorso alla CIGS per cessazione di attività per 12 mesi, con proroga per ulteriori 12 mesi, con avvio progressivo fra il 1° febbraio e il 31 dicembre 2014;- rinuncia da parte dell’azienda a licenziamenti unilaterali per il periodo di CIGS, durante il quale andranno in mobilità soltanto i lavoratori che lo accettino volontariamente; - collocazione in mobilità dei residui lavoratori soltanto al termine del periodo di CIGS;- disponibilità dell’azienda ad un piano di incentivazione economica per i lavoratori;c) ricollocazione dei lavoratori e reindustrializzazione del sito:- definizione un programma di riqualificazione e supporto al ricollocamento dei lavoratori sul territorio, coordinato dall’Agenzia del Lavoro e cofinanziato dall’azienda;- impegno di Whirlpool ad affiancare la Provincia, mediante la fornitura di appositi servizi specializzati, per la selezione e il sostegno delle attività sostitutive, nei modi che saranno concordati fra la Giunta provinciale e l’azienda. Benché la ferita non sia chiusa ma soltanto rimarginata, e rimanga un impegnativo e delicato lavoro da svolgere per conseguire l’obiettivo del ritorno al lavoro dei dipendenti e della riconversione del sito, le parti sottolineano la qualità dell’intesa raggiunta, che apre una strada di collaborazione responsabile e di concretezza, anche per la massiccia adesione all’intesa stessa da parte dei lavoratori Whirlpool. Un calendario di incontri fra le parti e fra queste e la Provincia è in fase di definizione per mettere a punto i dettagli di ogni singolo intervento.IL TESTO DEL PROTOCOLLO
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