Soldi per attrarre nuove imprese in Trentino, al posto delle industrie che chiudono, e due anni di esenzione Irap per chi assume a tempo indeterminato lavoratori disoccupati o in cassa integrazione. La giunta provinciale - ha annunciato ieri in consiglio l’assessore all’industria Alessandro Olivi - è pronta ad un intervento straordinario per affrontare le crisi industriali, in primis quella della Whirlpool.
C. Bert, "Trentino", 10 luglio2013
Due le novità: l’istituzione di un fondo, riservato alla giunta, destinato in particolare ad incentivi per attrarre attività produttive in sostituzione di quelle che chiudono. Si tratta di un fondo indistinto, da distribuire su varie tipologie di spesa, ma soprattutto si ipotizzano incentivi o interventi di finanziamento, di garanzia (Confidi) o di sistema (Trentino Sviluppo), o comunque destinati ad una generalità di imprese. Finanziamenti che saranno definiti in relazione alle effettive opportunità di investimento sul territorio.
La norma che autorizzerà questi interventi straordinari sarà proposta sottoforma di emendamento alla Finanziaria 2014 che approderà in aula a fine mese, e sarà valida fino all’approvazione dell’assestamento del bilancio 2014 (verosimilmente verso giugno del prossimo anno).
Il budget di questo fondo ancora non è stato definito, gli uffici finanziari della Provincia stanno ancora facendo i calcoli per capire quale potrebbe essere la somma a disposizione: si attingerà alle risorse accantonate a bilancio e alla fine il fondo potrebbe valere una decina di milioni di euro, che andranno ad aggiungersi al budget già stanziato sulla finanza d’impresa. Il dirigente del dipartimento industria Paolo Spagni ricorda il caso del fallimento Nones, al posto della quale si insediò un classico esempio di «condomini produttivi», ovvero più aziende di minori dimensioni.
L’altra novità annunciata da Olivi e che verrà introdotta con una seconda norma nella finanziaria è l’esenzione per due anni dell’Irap sul costo del lavoro di personale assunto (a tempo indeterminato) dalla disoccupazione o dalla cassa integrazione. Oggi esiste uno sgravio sugli oneri previdenziali, l’esenzione varrà circa il 3% del costo del lavoro, un milione per 1000 assunzioni. Per quanto riguarda nello specifico il caso Whirlpool, l’assessore ha ribadito che la Provincia sosterrà il «piano sociale» straordinario per tutelare i lavoratori e ricollocarli, non escludendo di adeguare gli ammortizzatori sfruttando la nuova delega provinciale. E all’interno del piano sociale si stanno ipotizzando nuovi progetti di riqualificazione professionale dei lavoratori sfruttando i fondi europei. Alla comunicazione di Olivi in aula è seguito un lungo dibattito. Duro l’attacco delle minoranze alle scelte di sostegno all’industria fatte negli ultimi anni dalla Provincia. «Avete drogato l’economia trentina», ha accusato il capogruppo Pdl Giorgio Leonardi, «ma il paziente sta morendo». «Abbiamo trasformato gli imprenditori in “prenditori”», ha ironizzato Claudio Civettini (Lega), «con la scusa della ricerca abbiamo dato soldi a chi è andato a investire in Kazakistan e in Kuwait». «Dove sono i distretti industriali?», ha incalzato Giuseppe Filippin.
La discussione si è conclusa con l’approvazione all’unanimità di una risoluzione, proposta dal presidente Dorigatti e concordata con i capigruppo, che impegna la giunta in prima battuta a proseguire la trattativa per verificare la possibilità di modificare il piano industriale della Whirlpool e, in caso di esito negativo, a coinvolgere l’azienda in un piano sociale che tuteli i lavoratori e delinei un progetto di reindustrializzazione.
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«Servono strumenti nuovi per affrontare un mondo economico e imprenditoriale nuovo. Bisogna sfruttare le leve dell'autonomia in maniera dinamica e flessibile per fronteggiare problemi inediti: favorire le riconversioni con la defiscalizzazione, l'abbattimento del costo del lavoro, la formazione straordinaria delle persone che devono adattarsi alle nuove produzioni. Tutto questo in modo da intervenire in maniera puntuale, una tantum, anche su casi specifici, andando oltre quelli che erano gli strumenti consolidati di sostegno all'impresa. Il semplice contributo non è più lo strumento sufficiente». Sono le parole di Alessandro Olivi e tutto questo sarà inserito in un emendamento alla legge finanziaria 2014. Molto resta ancora da definire: i dettagli dei singoli interventi fiscali e formativi così come le modalità di concessione. Non ci sono certezze nemmeno sulla cifra, ma l'indicazione che trapela tra gli scranni dei consiglieri, è che si tratterà di un importo compreso tra i 10 e i 15 milioni di euro.
Il consiglio provinciale, ieri, si è lungamente dedicato al delicato caso della chiusura della Whirlpool. Dopo la relazione di Olivi che ha introdotto i contenuti dell'emendamento appena citato, si è aperto un ampio dibattito, concluso col voto unanime e favorevole alla risoluzione proposta dal presidente Dorigatti: un testo che impegna la politica a favorire la reindustrializzazione del sito di Spini. Il testo, del resto, era stato già concordato in mattinata coi capigruppo. La risoluzione è tesa anche ad attuare misure per l'insediamento di nuove imprese, con particolare attenzione al riassorbimento dei lavoratori espulsi dai processi produttivi.
Tornando alle linee di intervento che saranno oggetto dell'emendamento alla finanziaria, la proposta è quella di una norma per azioni straordinarie anticrisi, anche in deroga alle previsioni delle leggi di settore, valida fino alla legge di assestamento del bilancio 2014. La norma autorizzerà la Giunta provinciale, sentita la competente commissione consiliare, ad attuare interventi straordinari per casi di crisi aziendale (non solo Whirlpool), creando un fondo specifico. In particolare, si pensa a incentivi e interventi di finanziamento, di garanzia o di sistema. Denari freschi, dunque, da immettere nel sistema nei casi in cui si cerchi di reindustrializzare un'area o di tenere vivo un sito produttivo.
Con una seconda norma in finanziaria si creano poi nuove misure a favore degli espulsi dall'impiego: esenzione per due anni dell'Irap sul costo del lavoro se si assume personale dalla disoccupazione o dalla cassa integrazione. Un'attenzione particolare va ai progetti di riqualificazione professionale, anche con l'utilizzo di fondi europei: di fronte a una riconversione aziendale è chiaro che i lavoratori devono imparare il nuovo mestiere e le aziende potrebbero dunque essere sgravate tale costo.
«Quello di oggi è stato un passaggio importante - commenta Olivi dopo il voto - un dibattito civile in cui ho colto la coesione politica di fronte all'emergenza, anche se è emersa qualche spigolatura». Rispetto all'emendamento che sarà introdotto in finanziaria: «Sono misure per favorire il lavoro e la reindustrializzazione; integrano quelle già esistenti. Si tratterà di forme di intervento "a schema libero" che diano grande flessibilità per poter intervenire con strumenti diversi e straordinari. È un progetto sperimentale, che potrà interpretare e dare risposta a bisogni nuovi. Intendiamo favorire chi vuole re-industrializzare un'area, ma anche chi vuole creare un'area produttiva in luoghi dove prima c'erano attività diverse».