Caro Paolo Mantovan,
trovo suggestiva la tua lettura delle primarie del centrosinistra e la creazione del candidato 'Ugo Olivozzi,' ma come tutte le suggestioni offri una verità parziale. Tu dici: “queste non sono primarie, sono la solita minestra, i candidati sono troppo simili e mancano visioni diverse che coinvolgano gli elettori”.
Roberto Pinter, 9 luglio 2013
In parte hai ragione, tre assessori si contendono la vittoria e fanno parte della stessa coalizione con lo stesso programma, ma quello che dovrebbe essere un elemento positivo di serietà e coerenza nel comportamento politico di una futura squadra di governo (parlare con la stessa lingua e indicando obiettivi condivisi, l'opposto di quanto accade nel governo nazionale) per te diventa noioso.
Capisco che per un giornalista e conduttore televisivo è dura dare spettacolo se i protagonisti delle primarie non si azzuffano, e dura (ho apprezzato peraltro i tuoi tentativi nella conduzione della serata di Rovereto) diventa rendere giornalisticamente vivace il confronto, ma questo è un vizio recente che, se anima il palinsesto, non è detto offra una politica migliore.
Il vizio cioè di trasformare la politica in uno spettacolo dove il sorriso furbetto o il giubbotto giusto conquista più elettori che la capacità di governo o la forza ideale.
Comprendo quindi il tuo disappunto, ma la “noia” di una politica seria la preferisco all'avanspettacolo di quello che la politica italiana ci ha riservato negli ultimi anni.
Tu dici che è divertente il fatto che io, sostenitore dell'accordo politico, sia anche il principale promotore delle primarie: può essere un paradosso ma fin dall'inizio il PD ha detto” ricerchiamo un candidato condiviso oppure ricorriamo alle primarie”; quello che però non condivido affatto è che un candidato condiviso sarebbe stato il frutto della decisione di pochi.
Perchè la decisione di partiti che governano il Trentino con ampia maggioranza, confermata anche a livello delle politiche pochi mesi fa, sarebbe la decisione di pochi? Credo invece sarebbe stata la decisione democratica espressione della volontà degli elettori. Perchè le migliaia di votanti alle primarie dovrebbero rappresentare la democrazia e il corpo elettorale fatto da tutti gli elettori non lo sarebbe ? Mistero!
Seconda cosa che non condivido, la coalizione dovrebbe offrire visioni diverse, magari espresse da degnissime persone con la loro originale visione, anche se la stragrande maggioranza si riconosce invece nei candidati che partecipano alle primarie. Perchè mai una coalizione che dovrà governare il Trentino deve rinunciare a farsi guidare da chi esprime coerentemente i valori e il programma della coalizione per affidarsi a degli outsiders? Per rendere la cosa più sprintosa o giornalisticamente interessante? Preferisco l'affidabilità all'improvvisazione e comunque ognuno potrà concorrere e dimostrare che il consenso ce l'ha veramente.
Quanto alle differenze tra i candidati che non vedi io penso che sia una semplificazione, in realtà pur nella comune coalizione le visioni sono diverse ed è un peccato che non vengano narrate.
In conclusione la democrazia rappresentativa ha i suoi limiti, ma ha il pregio che bisogna avere il consenso se si vuole governare, e allora non c'è una partitocrazia in Trentino - questa è una sciocchezza - ci sono invece partiti, come il PD, che hanno ricevuto un ampio mandato popolare e che cercano di rispettarlo, magari sbagliando, ma questo lo vedremo presto sia il 13 luglio sia soprattutto il 27 ottobre.
PS: saranno primarie dimezzate dall'estate, e tu sai quanto mi sono battuto per evitarlo, ma sono primarie vere perché gli elettori che andranno a votare sabato decideranno chi sarà il prossimo presidente della Provincia ed è la prima volta che questo accade in Trentino e, a differenza di grandi primarie dal fascino delle diverse visioni, l'esito non è affatto scritto ne' scontato, per cui vale veramente la pena parteciparvi.