Comunicato dell’Assemblea provinciale del Partito Democratico del Trentino (1 luglio 2013) sull’ assunzione del “Codice di autoregolamentazione dei partiti e dei movimenti politici per un’equa rappresentanza di genere nelle liste” e di adesione al documento “Politica e Parità: la Democrazia che vogliamo”.
Una società più giusta e democratica deve sostenere una presenza più forte ed equilibrata delle donne anche nei compiti di responsabilità politica e istituzionale.
Le donne in Italia sono presenti con le loro attività e le loro relazioni sia in ambito familiare che nel mondo del lavoro extrafamiliare in modo importante e significativo, ma ancor oggi lo sono assai poco (anche in rapporto a molti paesi europei) nelle istituzioni e nei ruoli dirigenziali in genere. Questo significa che anche le scelte politiche (quelle che orientano la gestione dei poteri, l’uso delle risorse, le risposte ai problemi del lavoro, dei servizi, della diffusione delle conoscenze, della cura delle persone) sono impoverite dalla scarsa incidenza delle competenze e dei saperi che fanno parte in modo specifico dell’esperienza femminile.
E’ importante (e urgente) e non solo per le donne, ma per l’intera società che questa situazione sia superata. Per questo il Partito Democratico del Trentino, nel quadro degli impegni programmatici in vista delle elezioni dell’autunno, ha assunto il “Codice di autoregolamentazione dei partiti e dei movimenti politici per un’equa rappresentanza di genere nelle liste” e ha aderito al documento “Politica e Parità: la Democrazia che vogliamo” proposti dalla Commissione Pari Opportunità e sostenuti da numerose associazioni femminili e non solo del Trentino, con una decisione unanime.
E’ questo un passaggio importante che si radica certamente nello statuto del P. D. che impegna a una presenza paritaria all’interno degli organi del proprio partito e alla valorizzazione di donne e uomini per una democrazia paritaria.
Però questa decisione rappresenta un impegno ulteriore a dare piena concretezza alla democrazia paritaria con la presenza del 50% di donne e uomini in lista ( inseriti in alternanza), a sostenere le candidature femminili con risorse adeguate ed equilibrate (sia finanziarie che di presenza nelle manifestazioni pubbliche), ad una presenza paritaria negli organismi decisionali e a far sì che le scelte politiche tengano presenti le differenze di genere (nella valutazione degli effetti, nelle priorità di principi di uguaglianza e di scelte che sostengano il contributo femminile alla società e al rispetto della sua dignità).E’ importante anche il riferimento al documento internazionale CEDAW, che indica contenuti e obiettivi valutabili di qualità delle politiche in rapporto alle donne .
L’assunzione del “Codice” Impegna cioè ad operare “come se” fosse operante la norma della doppia preferenza di genere, cioè il sostegno paritario di donne e uomini, anche nell’orientamento delle preferenze individuali.
La società trentina è pronta, aperta a farli propri? Certamente molte donne e molti uomini lo sono, nella consapevolezza anche che nella attuale situazione di crisi una piena partecipazione democratica è fondamentale per una coesione sociale inclusiva e robusta.
Gli obiettivi sono importanti e grande è l’impegno richiesto per realizzarli.
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