La costituzione, immediata, di un gruppo di lavoro per il contrasto alla crisi economica e occupazionale. Questa la prima risposta della Giunta provinciale che al caso Whirlpool ha dedicato una riunione straordinaria in mattinata e ha approvato - al termine del lungo incontro che in piazza Dante ha visto confrontarsi la Provincia con il presidente Alberto Pacher, l'assessore Alessandro Olivi e i dirigenti interessati con i rappresentanti dell'azienda, della Confindustria e delle organizzazioni dei lavoratori - una specifica delibera.
Trento, 2 luglio 2013
Il gruppo di lavoro sarà coordinato dal dirigente generale del Dipartimento Industria e artigianato, Paolo Spagni.
Il presidente Pacher - durante l'incontro con azienda, Confindustria e lavoratori - ha anticipato "la prima formalizzazione di una sorta di unità di crisi dentro l'amministrazione. Non possiamo limitarci a prendere atto. Qui c'è un diffuso senso di responsabilità e abbiamo già registrato le preoccupazioni di altre categorie, che vivono di indotto. Da una parte c'è la tutela dei lavoratori, dall'altra la ricerca di garanzie per mantenere la presenza produttiva nel manifatturiero. Il Trentino poggia su gambe diverse la sua identità economica, e l'industria é una di queste".
"Dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti - ha aggiunto l'assessore all'industria, Alessandro Olivi - per non dare come ineludibile il percorso che è stato prospettato. E i dati principali sono che si punta a non fermare la produzione e a non far partire la procedura di licenziamento finché non si giunge ad un accordo tra le parti". Sono tre i livelli, ha aggiunto Olivi, lungo i quali muoversi: verificare quali spazi vi siano per sospendere o rallentare il processo di mobilità dei lavoratori; puntare ad un piano sociale che verifichi tutto ciò che può essere messo in campo per assicurare futuro a queste persone; produrre un grande sforzo, da parte di tutti, perché quella fabbrica continui a esistere, anche se non avrà l'insegna Whirlpool sopra. Ed ha aggiunto: "Se anche venissero messi in campo degli ammortizzatori sociali dobbiamo far sì che questi diventino un ponte verso qualcos'altro e non l'ultimo tratto di un binario morto".
Il gruppo di lavoro sarà costituito dal dirigente generale del Dipartimento industria artigianato, Paolo Spagni; dal dirigente generale del dipartimento agricoltura, turismo, commercio e promozione, Paolo Nicoletti; dal dirigente generale dipartimento lavoro welfare, Livia Ferrario; dal presidente di Trentino Sviluppo, Diego Laner; dal presidente dell'Agenzia del lavoro, Michele Colasantoi; dal dirigente del servizio lavoro, Sergio Vergari; dal dirigente del servizio finanza, ricerca e sviluppo dell’Agenzia provinciale incentivazione attività economiche, Michele Michelini; dal dirigente del servizio statistica, Giovanna Fambri.
Si tratta di un gruppo interdipartimentale chiamato a raccordare le azioni promosse in materia di ammortizzatori sociali a tutela del lavoratore con quelle attivate in materia di sviluppo economico e deindustrializzazione; fornire supporto tecnico ai tavoli di crisi aziendale; fornire supporto tecnico al governo del piano sociale previsto nel caso di ristrutturazione aziendale; definire strumenti di monitoraggio e valutazione delle politiche di riqualificazione e ricollocamento dei lavoratori coinvolti; fornire un quadro analitico e aggiornato del fabbisogno occupazionale e di richieste di insediamenti o ampliamenti produttivi; delineare le opportune azioni ed individuare gli strumenti per favorire le politiche di riconversione e di contrasto alla crisi economica e finanziaria in atto.
"La situazione trentina, come quella del nostro Paese - si legge nella deliberazione - continua ad essere caratterizzata da crisi economico - finanziaria che colpisce in particolare il nostro tessuto produttivo senza che sia possibile ancora individuare la ripresa, rendendo indispensabili ulteriori sforzi di politiche economiche e fiscali capaci di rilanciare l’economia e, attraverso questa, anche di sostenere l’occupazione. In Trentino la risposta data alla crisi negli anni 2008 e seguenti si è avvalsa di strumenti diversi, dal sostegno alla liquidità finanziaria, alle misure per la ristrutturazione dei debiti delle imprese, dalla accelerazione dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, alla revisione delle legge sugli incentivi alle imprese. Inoltre si è molto lavorato sull’integrazione delle politiche per il welfare e per l’occupazione, con una necessità oggi di estendere e rafforzare questa integrazione alle politiche dello sviluppo economico. La delega in materia di ammortizzatori sociali consentirà, attraverso il contributo fondamentale delle parti sociali, di ridisegnare il sistema di protezione del lavoro e di sostegno allo stato di disoccupazione ma intensificherà soprattutto la parte delle politiche attive promuovendo la ricerca del lavoro e migliorando le competenze e la capacità di inserirsi nel mondo produttivo. Anche a fronte degli ultimi drammatici avvenimenti legati alla situazione Whirlpool vi è dunque l’esigenza di uno stretto coordinamento e di incisive azioni di affinamento delle strategie pubbliche volte a favorire la crescita e l’occupazione".