«Restiamo convinti della nostra idea, che sarebbe importante avere un candidato su cui tutta la coalizione potesse convergere. Ma se questo non è possibile, ci adeguiamo alle primarie». Il segretario dell’Upt Flavia Fontana risponde così alla levata di scudi di Pd e Patt.C. Bert, "Trentino", 17 giugno 2013
I candidati dei due partiti alleati, Alessandro Olivi e Ugo Rossi, ieri hanno accusato l’Unione di aver adottato una tattica del rinvio che indebolisce la coalizione, una strategia fatta di calcoli e blitz con continui nuovi nomi buttati sul tavolo solo per evitare le primarie. «Capisco che ormai sono stati tirati in ballo da tutti e che sono sui giornali - osserva Fontana - probabilmente siamo arrivati a un punto tale per cui soluzioni unitarie sono difficili da trovare».
Domani a mezzogiorno scade il termine fissato per la presentazione delle candidature alle primarie. E ormai tutti, chi ad alta e chi a bassa voce, ammettono che alle primarie non ci sono alternative. Lo dicono i colonnelli Upt: «A questo punto - sostiene un alto esponente del partito riferendosi alle parole di Rossi e Olivi - non ci sono più reazioni politiche, siamo di fronte a reazioni isteriche personali».
Da parte sua, il segretario ripete e rivendica quella che è stata dall’inizio la linea dell’Unione: «Non è vero che abbiamo fatto melina, non è così. Siamo sempre rimasti coerenti con la nostra posizione di cercare un candidato condiviso. Riteniamo che le primarie non siano uno strumento valido per trovare un nome unitario e che fosse meglio evitare una competizione tra persone (i tre assessori provinciali, ndr) che dovrebbero lavorare insieme. Ma finora - ammette Fontana - siamo stati gli unici a portare nomi non targati Upt, al di sopra delle parti, perché consideriamo la coalizione un valore». Nomi che per altro, è il caso del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, si sono chiamati subito fuori dicendosi indisponibili: «Posso capire Andreatta per la situazione delicata in Comune - dice Fontana - ma altri nomi che sono stati proposti sono candidati che avrebbero accettato se ci fosse stata una convergenza di tutta la coalizione».
Non è andata così, e a questo punto il partito di Dellai sembra averne preso atto. In politica, si sa, fino a un minuto prima di chiudere un accordo c’è spazio per soluzioni diverse, ma tutto lascia pensare che questa sera il coordinamento Upt prenderà atto che la convergenza non è stata trovata e che non restano che le primarie. «Abbiamo un candidato validissimo, Mauro Gilmozzi, che è stato indicato con un’ovazione dai nostri organi e che è la persona più indicata, per il suo trascorso e le sue capacità, per essere il presidente della Provincia», spiega il segretario. Che esclude l’ipotesi di una convergenza su uno degli altri due candidati, in primis Olivi che ieri ha rilanciato la sua candidatura come possibile punto di sintesi. «Abbiamo tre persone che hanno lavorato bene come assessori, ciascuno nel suo ruolo - risponde il segretario dell’Upt - sceglierne ora uno significherebbe sminuire gli altri due».
Appuntamento a questa sera, quando l’Upt riunirà il proprio coordinamento e il Pd l’assemblea provinciale. Altri due passaggi interni dai quali - forse - il centrosinistra uscirà con un’intesa per individuare il candidato presidente.
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