Olivi: "Il pericolo è il nuovismo di facciata"

«Non sono un vecchio politicante. Il rischio non è chi ha esperienza e capacità di rinnovamento ma il nuovismo di facciata». Alessandro Olivi , candidato del Pd alle Primarie di coalizione, rispedisce così al mittente le critiche di Diego Mosna che aveva parlato di candidati scelti dalle segreterie e di centrosinistra che si affida a politici di carriera.
"L'Adige", 6 giugno 2013

E manda un messaggio ai partner di coalizione: «Chiunque abbia a cuore il futuro del Trentino deve contribuire non con egoismo di parte ma con impegno generoso a dare credibilità alla politica. La principale riforma è quella immateriale, ovvero di ridare alla politica la credibilità necessaria per poi agire a sua volta in maniera credibile».
Per farlo Olivi ritiene che si possa arrivare al risultato attraverso la maggior partecipazione possibile e un dibattito di idee ampio e approfondito. «In questo senso le Primarie di coalizione non devono essere un esercizio muscolare tra le parti, bensì un'occasione per rafforzare i rapporti tra la coalizione ciò che sta fuori, sono quindi il contrario di chiudersi».
All'accusa di Mosna di aver candidato politici di carriera alle Primarie, Olivi risponde: «Io vecchio politicante? Personalmente sono arrivato in Provincia 4 anni e mezzo fa».
Più che l'esperienza, secondo Olivi, «semmai è l'improvvisazione e il nuovismo di facciata che dovrebbe fare paura. Un mix equilibrato di rinnovamento e affidabilità credo che sia invece fondamentale. Se uno vuole dare un governo alla Provincia, deve conoscere la macchina».
Olivi gela poi chi, dalle fila dell'Upt, sarebbe favorevole a fermare le Primarie per ritrovarsi sul candidato di coalizione, ovvero su Diego Schelfi. «Il processo delle Primarie ormai è irreversibile. Se una figura coalizionale c'era, quella aveva un nome e un cognome, cioè Alberto Pacher. E anche in quel caso si sarebbe trattato di una soluzione politica. Esaurita questa chance e questa opzione a questo punto però occorre riuscire a fare un altro passaggio». Ovvero «chi forma la coalizione partendo dal proprio progetto politico, come Pd, Upt e Patt, e parteciperà alle Primarie dal giorno dopo dovrà essere parte convinta della coalizione. Occorre avere fiducia nelle persone e nei partiti per cui il primo luglio chi è legittimato non può non essere vissuto come patrimonio di tutta la coalizione» sostiene Olivi.