L'assessore all'industria, Alessandro Olivi, è ufficialmente da ieri il candidato dell'«intero Pd» alle primarie di coalizione. L'assemblea provinciale del partito non ha infatti votato, limitandosi a una presa d'atto della presenza di un unico candidato dopo il ritiro dalla corsa di Luca Zeni e Donata Borgonovo Re. I due, per protesta per le mancate primarie interne al partito (o doppio turno di coalizione), hanno infatti rinunciato a candidarsi in assemblea. L. Patruno, "L'Adige", 4 giugno 2013
È stato il segretario del Pd trentino, Michele Nicoletti, a chiedere all'assemblea di «assumere con forza la candidatura di Olivi come la candidatura del Pd», evitando così che prendessero corpo le schede bianche del fronte pro Zeni e Borgonovo Re, segno tangibile della ferita interna. La proposta è stata accolta da entrambi i fronti (anche tra i sostenitori di Olivi c'era chi voleva che ci si contasse), in una sorta di tregua sulle questioni interne, per unire le forze nella battaglia delle primarie. La relazione del segretario è stata votata all'unanimità.Del resto il segretario Nicoletti ritiene che il partito abbia fatto la scelta più responsabile. E di fronte alle accuse di Zeni e Borgonovo Re al Pd, per aver rinunciato alle primarie interne, replica: «Noi abbiamo un percorso all'interno del Pd delineato da uno statuto esigente che implica in ogni passaggio un coinvolgimento degli elettori che non sempre siamo riusciti a realizzare e questo è vero. C'è da dire che questo statuto è stato pensato per realtà dove il Pd è partito maggiore della coalizione con partner molto più piccoli e può comportarsi autonomamente. In Trentino - prosegue Nicoletti - noi abbiamo sempre detto che dobbiamo armonizzarci con la coalizione, dove ci sono visioni diverse. Anche in occasione delle politiche avevamo fatto un percorso che prevedeva Tonini candidato nel collegio di Trento e poi per motivi di coalizione l'abbiamo dovuto spostare in Valsugana. E la stessa cosa ritengo si possa dire in questa occasione».Il segretario del Pd trentino si dice soddisfatto del fatto che si è deciso di fare le primarie di coalizione: «Questo è un risultato assolutamente positivo anche se abbiamo dovuto fare dei sacrifici sia in termine di tempi, che sulle modalità a turno unico con alleati consistenti che ci ha costretto a convergere su un unico come per rafforzarlo. È chiaro che sono mediazioni che non sempre riescono ad accontentare; capisco l'insoddisfazione ma l'importante è che si riconosca il Pd come soggetto in cui noi ci riconosciamo».Nicoletti è convinto infatti che Zeni e Borgonovo Re daranno il loro sostegno a Olivi nella campagna delle primarie: «Penso che tutti saremo impegnati in questo lavoro perché nel momento in cui le candidature si propongono in un partito anche se il processo è problematico il partito resta il nostro orizzonte. Noi abbiamo sempre detto dobbiamo comporre una squadra, l'importante è che tutti possano giocare in questa squadra e io come segretario mi batterò perché questo accada. Poi, il ruolo in cui si gioca, chi sta in porta, chi all'attacco, chi in difesa è un processo complicato, non sempre il ruolo soddisfa ma l'importante è giocare. Penso che Zeni e Borgonovo Re possono stare in questa squadra e potranno vedere valorizzare al massimo il loro progetto politico che io non ho mai trovato antagonista con gli altri». Il Pd non farà primarie per la scelta dei 35 candidati della sua lista ma solo consultazioni dei circoli e il segretario provinciale assicura fin d'ora che non sarà difficile trovare un posto per l'ex difensore civico e naturalmente per il capogruppo del consiglio provinciale uscente.
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Partito Democratico del Trentino