2 giugno / «Basta divisioni, per rilanciare l'Italia»

All'interno della cornice del Festival dell'Economia, le celebrazioni del 2 giugno che si sono svolte in piazza Duomo sono state partecipate da molti cittadini, compresi i turisti ancora presenti a Trento. Pacher e Andreatta: "Siamo come nel '46".
G. Fin, "L'Adige", 3 giugno 2013

Sul palco delle autorità i rappresentanti delle istituzioni e dei corpi militari e civili presenti in provincia, mentre disposta attorno alla fontana del Nettuno la banda della «Città di Trento» che ha intonato l'Inno Nazionale.
In formazione il corpo dei Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, la Guardia di Finanza, la Guardia Forestale, la Polizia municipale, la Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri e l'Esercito italiano.
Dopo la lettura dell'intervento del Presidente della Repubblica, a prendere la parola è stato il sindaco di Trento,  Alessandro Andreatta  che, citando  Alcide De Gasperi , ha ricordato l'importanza di un impegno comune per superare la crisi che stiamo affrontando. «Il 2 giugno - ha affermato Andreatta - rappresenta una tappa fondamentale per la democrazia del nostro Paese, un momento da valorizzare e non banalizzare, grazie al quale i cittadini sono riusciti a riappropriarsi della propria sovranità». Sarebbe importante, secondo il sindaco di Trento, «tornare allo spirito del 2 giugno del ‘46 e ritrovare la stessa forza per assumersi tutti le proprie responsabilità».
Dello stesso tono l'intervento di  Alberto Pacher , presidente della Provincia di Trento, che rimarca come sia proprio l'impegno comune la giusta strada da seguire per il bene del nostro Paese.
«L'Italia - spiega - sta vivendo una fase delicata e la crisi sta privando i giovani di un futuro certo. C'è la necessità di riscoprire una comune forza e una capacità di stare assieme attraverso un radicamento e una diffusione del senso di responsabilità senza scaricare colpe su altri».
Durante la cerimonia del 67° Anniversario della Fondazione della Repubblica Italiana è stato poi osservato il rito dell'alzabandiera sulla Torre Civica che, al posto del vessillo della città di Trento, ha visto sventolare sulla sua sommità il tricolore nazionale.
La celebrazione è terminata con la consegna di dieci medaglie d'onore destinate ai deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra nell'ultimo conflitto mondiale. Le medaglie sono andate a  Benedetto Riccadonna , alla memoria di  Arrigo Andreolli , a  Gerardo Battisti ,  Giuseppe Deimichei ,  Enisbruch Quinzio Guarino ,  Giocondo Marcon ,  Lino Pozzer ,  Luigi Refatti ,  Tullio Sartorelli  ed  Enzo Togni .
Successivamente, presso il Commissariato della Repubblica, il prefetto  Francesco Squarcina  ha consegnato le onorificenze.