Pd e Patt stoppano l'ipotesi Schelfi

Oggi nuovo vertice di coalizione ma l’Unione non farà alcun nome. Pinter: «Non vedo le condizioni perché il Pd possa fare marcia indietro sulle primarie».
L. Patruno, "L'Adige", 31 maggio 2013

Dopo aver dovuto rinunciare definitivamente, domenica scorsa, al suo candidato preferito, che era il presidente reggente della Provincia e suo vice, Alberto Pacher, l'ex governatore Lorenzo Dellai si è orientato, come seconda scelta, su Diego Schelfi, presidente della Federazione della cooperazione. Gli piacerebbe molto vederlo al suo posto alla guida della Provincia, magari come candidato unitario della coalizione, capace di rendere superflue le primarie.
La realtà è però che al momento sembra essere solo l'ex governatore - naturalmente insieme all'interessato - a coltivare questo desiderio.
Ieri, infatti, le prime reazioni a uno scenario di questo tipo sono state di ghiaccio, soprattutto all'interno del partito di Dellai che è l'Upt. L'assessore ai lavori pubblici ed enti locali,  Mauro Gilmozzi , che poi è il nome in pole position del partito per la sfida alle primarie addirittura esclude che questa ipotesi esista. «Mi ha telefonato oggi pomeriggio (ieri per chi legge, Ndr.) Schelfi - dichiara Gilmozzi - e mi ha detto che questa è pura fantasia, che lui non sa nulla e che non ha parlato con nessuno di questa possibilità. Quindi per me questa ipotesi non esiste e comunque non se n'è parlato all'interno dell'Upt e non ne so nulla». Stessa musica dalle parole di  Giorgio Lunelli , capogruppo dell'Upt in consiglio provinciale, che dice: «Non so da dove viene questa proposta. Se è di Dellai con noi non ne ha ancora parlato».
In realtà, informalmente il nome di Diego Schelfi circola da settimane sul tavolo della coalizione di centrosinistra autonomista e lui è tutt'altro che disinteressato, ma se ne sta in attesa. Quando una prima volta Pacher era sembrato ormai fuori gioco, era già stato sondato il terreno fra gli alleati sul suo nome, come soluzione unitaria, ma la risposta era stata negativa. Anche per questo, forse, era ripreso il pressing estenuante su Pacher.
Dellai sembra voler ripercorrere la strada seguita con Claudio Bortolotti, che non era uomo di partito, per stoppare la strada ad Alessandro Andreatta alle primarie per il sindaco di Trento. Allora, riuscì a spaccare il Pd (Kessler sostenne Bortolotti), ma Andreatta vinse lo stesso.
Il presidente del Pd trentino,  Roberto Pinter , ha convocato per oggi la coalizione per decidere data e regole delle primarie ed esclude che ci sia ancora spazio per valutare proposte di nomi di coalizione anche perché comunque oggi l'Upt non si presenterà né non il nome di Schelfi né con altri. E siccome Dellai non siede al tavolo, nessuno perorerà la causa. Dice secco Gilmozzi: «L'Upt non ha mandato per fare alcun nome». È possibile però che si cerchi di prendere altro tempo anche se ormai la macchina delle primarie è partita. Lunedì il Pd indicherà il suo candidato, il Patt lo ha già e nessuno pare intenzionato a fare retromarcia. Dice Pinter: «Finché non ci sono proposte ufficiali non possiamo discutere di niente, ma non vedo le condizioni perché il Pd possa fare marcia indietro sulle primarie, né vedo nomi sui quali si possa trovare un accordo senza primarie. Se l'Upt vuole proporre Schelfi vuol dire che anche lui farà le primarie».
Anche il Patt sostiene la linea delle primarie di coalizione, pure se ci fosse Schelfi in campo. «Non vedo perché non si dovrebbero fare le primarie anche con il presidente della Cooperazione in campo per le provinciali - afferma il senatore  Franco Panizza , segretario del Patt - Anche lui si dovrebbe sottoporre al confronto con i candidati degli altri partiti della coalizione di centrosinistra autonomista». «Noi sosteniamo Ugo Rossi» aggiunge lapidario il presidente del Patt  Walter Kaswalder .