PERGINE - "Il centrosinistra ha un unico rivale: se stesso"

Pinter e il messaggio alla coalizione provinciale. Anderle: "No alle posizioni rigide". Degaudenz: "Centrodestra a fondo".
S. Voltolini, "Corriere del Trentino", 28 maggio 2013
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PERGINE - Ieri,  Marina Taffara  lo andava ripetendo da metà mattina, da quando il risultato «sputato» dai primi seggi delle frazioni delineava la tendenza: lei, vicesindaco-sindaco reggente del Pd, non andrà al ballottaggio. I playoff del 9 giugno saranno riservati a Marco Osler, candidato di Upt, Patt, La Stella e Socialisti con cui s'è consumata la rottura della coalizione di centro-sinistra-autonomista, e al candidato delle tre liste civiche,  Roberto Oss Emer.
"L'Adige", 28 maggio 2013
Per quanto possa essere consolante, Taffara - sfiorando il 20% - è riuscita a confermare il dato del 2009. «Il nostro risultato è soddisfacente» commenta «la tradizionale coalizione di centro-sinistra-autonomista, con la crescita di Pd (secondo partito di Pergine, ndr) e Verdi, s'è spostata a sinistra. Gli altri, invece, hanno perso terreno. Certo, puntavamo al ballottaggio. Sapendo però che era tutta in salita, anche per le vicende nazionali del Pd». In effetti, se Pd e Verdi democratici, quattro anni fa incassarono, in coalizione con Upt, Patt, Udc e Socialisti, il 17,13% delle preferenze, questa volta possono contare su un saldo positivo di oltre il 2%. A fronte, invece, del ridimensionamento degli ex alleati a sostegno di Marco Osler.
Tuttavia, Marina Taffara osserva: «Noi non ne abbiamo approfittato in campagna elettorale. Ma sono stupita del fatto che le vicende che hanno coinvolto  Silvano Corradi  e  Massimiliano Beber  del Patt (costretti a dimettersi, il primo da sindaco per via dei rimborsi facili, il secondo da assessore all'urbanistica per il progetto di costruzione di una casa su area bianca, ndr) non abbiano pesato più che tanto sul voto, mentre a noi hanno rinfacciato di avere bloccato la riqualificazione di San Cristoforo, che altro non era che una grande speculazione immobiliare».
Come vi comporterete in vista del ballottaggio? «Siamo consapevoli di essere l'ago della bilancia» risponde Taffara «in ogni caso: sia che si faccia un apparentamento, sia che non lo si faccia. Chiunque, tra Osler e Oss Emer, se non chiede aiuto, rischia». Apparentamento con chi? «Personalmente» risponde Taffara «dico che qualsiasi apparentamento va costruito su una condivisione programmatica, sulle cose concrete da fare nei due anni di governo, dal piano energetico al Prg. Perché un conto è annunciare che si vuole bloccare l'espansione urbanistica, un conto è farlo».
 Giuseppe Facchini , per i Verdi, si sbilancia un po' di più: «Potrei dire di averlo detto: dividersi non paga mai. Uniti, avremmo già fatto il sindaco. Il voto, nonostante tutto, ha però confermato che il centro-sinistra-autonomista a Pergine tiene, come quattro anni fa. Ora, dobbiamo valutare se ci sono le condizione per ricompattarci, a partire dal programma. Poi, se qualcuno non ci sta, si faranno altre valutazioni». Marina Taffara è però convinta di una cosa: «Chi mi ha votato rappresenta la sinistra della coalizione di centro-sinistra». Tradotto: questo elettorato, al ballottaggio, difficilmente sosterrebbe Marco Osler, erede della vecchia Dc che a Pergine ha governato per una vita. Mentre invece, è sempre Taffara a parlare, «Oss Emer rappresenta una novità». Quanto al Pd «palla al piede» per l'Upt, Taffara si limita a dire: «Se così la pensa l'assessore (Morelli, ndr) che si è dimesso, dando due giorni dopo la disponibilità a candidarsi sindaco in qualsiasi coalizione in cui non ci fosse il Pd, nessuna meraviglia. Forse è una dichiarazione mattutina, personale e non di partito, quando Osler pareva al 37%».  Do. S.
Della coalizione uscente di centro-sinistra-autonomista, che si è divisa per il mancato accordo sul candidato sindaco, hanno guadagnato consensi Pd e Verdi, e Marina Taffara (nella foto) sorride. Ne hanno persi le forze di centro: Upt, Patt, La Stella e, soprattutto, i Socialisti